miércoles, 6 de agosto de 2025

Come imparare la pronuncia italiana

Italiano come lingua straniera: i suoni più difficili da pronunciare

Per chi studia l’italiano come lingua straniera, i suoni di questo idioma neolatino risultano melodiosi e affascinanti 🎶. Come accade per ogni lingua che non sia la propria lingua madre, dopo una fase di ascolto in cui si iniziano finalmente a distinguere le parole e il loro significato, scatta la voglia e la necessità di provare a riprodurre quei suoni. 

Se ti sei appena trasferito in Italia con i tuoi bambini o stai pensando di trascorrere delle lunghe vacanze nello stivale, potresti aver bisogno di qualche consiglio per migliorare velocemente la tua pronuncia italiana. 

L’obiettivo ora, non è parlare come un madrelingua, per quello servono lezioni di conversazione e grammatica italiana che solo un insegnante specializzato sa darti. 

Con questo articolo vogliamo aiutare te e i tuoi bambini 🤗 a pronunciare le parole correttamente per poter comunicare con un vicino di casa, i compagni di scuola, il personale del tuo albergo e ogni altra situazione della vita reale in cui potresti trovarti.

👉 Ecco qualche dritta per migliorare la pronuncia in italiano!

 Come pronunciare le vocali in italiano 

👉 Il segreto per pronunciare bene le parole italiane è scandire ogni singolo suono che compone una parola. 

Partiamo quindi dalle cinque vocali: a, e, i, o, u. A differenza del francese, dell’inglese e dello stesso latino da cui deriva, l’italiano non distingue tra vocali breve e lunghe e non ha dei dittonghi. 

Questa per te è un’ottima notizia, perché vuol dire che devi leggere tutte le vocali, anche quelle finali all’interno di una parola.

Prova a pronunciare la parola AIUOLE 🌷. La sua particolarità è che contiene tutte le vocali e ti aiuta a scandire la pronuncia. 

Facciamo un altro esercizio con AUTUNNO 🍂. L’inizio AU è dato dalle vocali A+U che si leggono separatamente, non come in AUGUST in inglese!

Ricordati di pronunciare anche la E quando una parola termina con questa lettera. Prova a dire GRAZIE, BUONGIORNO ☀️!

Come pronunciare le consonanti gutturali in italiano 

Le consonanti in italiano risultano leggermente più difficili, in particolare le gutturali, perché cambiano il suono a seconda della vocale da cui sono seguite.

Innanzitutto, le gutturali si chiamano così perché il suono viene prodotto dalla gola e sono C, G e Q. Prendiamo per, esempio, la C e la G. La bella notizia è che possono avere solo due suoni:

💎 Suono dolce, se seguite da E e I.

La C nell’alfabeto fonetico internazionale ha lo stesso suono di CHOP in inglese; la G ha lo stesso suono del nome JAMES o GIRAFFE 🦒. 

Prova a pronunciare le parole CECI, GESSO.

💎Suono duro, se seguite da A, O, U. 

La C avrà lo stesso suono della C dura in inglese o della K – CASA, CORSO, CUORE, hanno lo stesso suono delle parole inglesi CAT, KING, COTTAGE. 

La G di GATTO, GOCCIA 💧, GUSTOSO ha lo stesso suono inglese di GAME, GOT.

 Come pronunciare due consonanti consecutive in italiano

Ora veniamo alla parte che desta qualche difficoltà di pronuncia a chi deve imparare l’italiano come lingua straniera, ossia la successione di due consonanti. Non stiamo parlando delle doppie in italiano, che risultano essere due consonanti identiche ripetute, proprio come nella parola tetto. 

Stiamo parlando di alcuni gruppi di consonanti che producono un unico suono o suoni separati. Vediamo quali sono i più diffusi. 

Come si pronuncia GL in italiano 

Se il nesso grafico GL è seguito dalla vocale I si pronuncia come se fosse un unico suono. FOGLIO 📝, FIGLIO, GLI sono come la doppia LL in spagnolo di AMARILLO per esempio.

Se GL è seguito da qualunque altra vocale che non sia I, si pronuncia come due suoni separati di G gutturale +L. Ad esempio INGLESE, GLORIA, GLOBO. 

👉 Per avere più esempi, puoi consultare l’Enciclopedia Treccani e ogni altro dizionario di lingua italiana.

Come si pronuncia GN in italiano

 Il gruppo di lettere GN invece, produce sempre lo stesso suono, qualunque sia la vocale che lo segue. Potrebbe assomigliare allo spagnolo N con la cedilla. COMPAGNO, INSEGNANTE, LAVAGNA. Inizia a fare pratica con queste parole! 

Come si pronuncia il gruppo SC in italiano?

Per terminare il nostro assaggio di pronuncia italiana, veniamo a un gruppo di lettere molto diffuso: SC. 

Come avrai intuito, il suo suono dipende dalle vocali che lo seguono. Facciamo un piccolo esercizio di italiano come lingua straniera e vediamo se indovini quale gruppo di lettere si pronuncia come SHOES e quale come SCHOOL in inglese.

Gruppo A: SCATOLA, SCONTO, SCUOLA 🏫.

Gruppo B: SCIVOLO, SCIARE, CRESCERE, SCEGLIERE. 

La regola generale è che SC è formato da S+C gutturale se seguito da A, O, U. Se invece è seguito da I ed E forma un suono unico come SH di SHOES in inglese o CH di CHAMPIGNON in francese.

Ci sarebbero molti altri gruppi di consonanti che non puoi non conoscere in italiano come i suoni CH e GH, per non parlare della differenza tra vocali aperte e vocali chiuse che creano qualche problemino anche ai madrelingua 🤔. 

miércoles, 2 de julio de 2025

I migliori libri per praticare l’italiano

Imparare una nuova lingua può essere una sfida entusiasmante ma impegnativa. Se stai cercando di migliorare le tue competenze in italiano, uno dei modi migliori per farlo è attraverso la lettura. Ci sono molti libri straordinari che possono aiutarti a padroneggiare questa lingua affascinante. In questo articolo, esploreremo i migliori libri per praticare l’italiano, suddividendoli in diverse categorie per soddisfare le esigenze di ogni studente, dal principiante all’avanzato.


Libri per Principianti

Per chi è agli inizi del proprio percorso di apprendimento dell’italiano, è importante scegliere libri che siano semplici da comprendere e che offrano una base solida delle regole grammaticali e del vocabolario.


1. “Italiano per Stranieri” di Katerin Katerinov

Questo libro è un classico per chi inizia a studiare l’italiano. Con esercizi pratici e spiegazioni chiare, “Italiano per Stranieri” offre un’introduzione completa alla lingua italiana. È particolarmente utile per chi desidera imparare in modo strutturato e graduale.


2. “Nuovo Espresso 1” di Luciana Ziglio e Giovanna Rizzo

Parte di una serie molto popolare, “Nuovo Espresso 1” è ideale per i principianti. Il libro include dialoghi, esercizi di ascolto e attività interattive che rendono l’apprendimento divertente e coinvolgente. Inoltre, è accompagnato da un DVD con video che aiutano a migliorare la comprensione orale.


3. “Grammatica Pratica della Lingua Italiana” di Marco Mezzadri

Questo libro è una risorsa eccellente per chi vuole consolidare le basi grammaticali. Con spiegazioni dettagliate e numerosi esercizi, “Grammatica Pratica della Lingua Italiana” è un compagno indispensabile per chi è agli inizi.


Libri per Livello Intermedio

Una volta acquisite le basi, è importante continuare a praticare e ampliare le proprie competenze linguistiche. I libri di livello intermedio sono progettati per aiutare gli studenti a migliorare la loro comprensione e capacità di espressione.


1. “Italiano Vivo” di Alma Edizioni

Questo libro offre una vasta gamma di esercizi che coprono tutti gli aspetti della lingua italiana, dalla grammatica alla conversazione. “Italiano Vivo” include anche articoli di giornale e testi autentici che aiutano gli studenti a familiarizzare con il linguaggio quotidiano.


2. “Contatto” di Roberto Tartaglione

“Contatto” è un altro libro eccellente per chi ha raggiunto un livello intermedio. Oltre a esercizi grammaticali e di vocabolario, include dialoghi e situazioni di vita reale che preparano gli studenti a comunicare in contesti diversi.


3. “Pratica il tuo Italiano” di Maria Balì e Giovanna Rizzo

Questo libro è perfetto per chi vuole migliorare le proprie abilità di conversazione. Con una serie di esercizi e attività interattive, “Pratica il tuo Italiano” aiuta gli studenti a parlare con più sicurezza e fluidità.


Libri per Livello Avanzato

Per chi ha già una buona padronanza dell’italiano e desidera perfezionare le proprie competenze, ci sono libri specifici che offrono sfide più complesse e approfondimenti sulla cultura italiana.


1. “Nuova Grammatica Pratica della Lingua Italiana” di Susanna Nocchi

Questo libro è ideale per chi desidera una comprensione avanzata della grammatica italiana. Con spiegazioni dettagliate e numerosi esercizi, “Nuova Grammatica Pratica della Lingua Italiana” è una risorsa eccellente per chi vuole perfezionare le proprie competenze.


2. “L’Italiano Secondo il Metodo Natura” di Manuela Manfredini

Questo libro è particolarmente utile per chi desidera migliorare le proprie abilità di scrittura e comprensione scritta. Include testi complessi e esercizi che sfidano gli studenti a utilizzare il linguaggio in modo più sofisticato.


3. “Parliamo Italiano!” di Anna Proudfoot e Francesco Cardo

“Parliamo Italiano!” è un libro eccellente per chi vuole migliorare le proprie abilità di conversazione avanzata. Con una serie di dialoghi e situazioni di vita reale, questo libro aiuta gli studenti a parlare con più sicurezza e fluidità.


Libri di Letteratura Italiana

Leggere libri di letteratura italiana è un modo eccellente per immergersi nella lingua e nella cultura italiana. Ecco alcuni dei migliori libri di letteratura italiana che possono aiutarti a migliorare le tue competenze linguistiche.


1. “Il Nome della Rosa” di Umberto Eco

Questo classico della letteratura italiana è un’opera complessa ma affascinante che offre una sfida per gli studenti avanzati. La ricchezza del vocabolario e la complessità della trama rendono “Il Nome della Rosa” una lettura impegnativa ma gratificante.


2. “La Divina Commedia” di Dante Alighieri

Uno dei capolavori della letteratura mondiale, “La Divina Commedia” è una lettura obbligata per chi vuole comprendere a fondo la cultura italiana. Anche se il linguaggio può essere arcaico, leggere questo poema epico offre una comprensione profonda della lingua e della storia italiana.


3. “I Promessi Sposi” di Alessandro Manzoni

Questo romanzo storico è un altro classico della letteratura italiana. “I Promessi Sposi” offre una visione dettagliata della vita in Italia nel XVII secolo e aiuta gli studenti a migliorare la loro comprensione della lingua attraverso una narrazione avvincente.


Libri di Cultura e Società Italiana

Oltre alla letteratura, esistono molti libri che esplorano vari aspetti della cultura e della società italiana. Questi libri sono ideali per chi vuole approfondire la propria conoscenza della cultura italiana mentre migliora le proprie competenze linguistiche.


1. “La Bella Figura: A Field Guide to the Italian Mind” di Beppe Severgnini

Questo libro offre un’esplorazione divertente e approfondita della mentalità e delle abitudini italiane. Con uno stile leggero e umoristico, Beppe Severgnini aiuta i lettori a comprendere meglio la cultura italiana e a migliorare le proprie competenze linguistiche.


2. “Ciao, America!” di Beppe Severgnini

Un altro libro di Beppe Severgnini, “Ciao, America!” offre una prospettiva unica sulla vita degli italiani negli Stati Uniti. Questo libro è particolarmente utile per chi è interessato a comprendere le differenze culturali tra Italia e Stati Uniti mentre pratica l’italiano.


3. “La Dolce Vita: Italian Cinema of the 1960s” di Roger Ebert

Questo libro esplora l’età d’oro del cinema italiano, offrendo una panoramica dei film più influenti degli anni ’60. Leggere “La Dolce Vita” non solo migliora la tua competenza linguistica, ma ti offre anche una comprensione più profonda della cultura italiana attraverso il cinema.


Libri di Cucina Italiana

Per gli appassionati di cucina, leggere libri di ricette italiane è un modo eccellente per migliorare le proprie competenze linguistiche mentre si impara a cucinare piatti deliziosi.


1. “La Cucina Italiana: Il Grande Ricettario” di Gualtiero Marchesi

Questo libro è una bibbia della cucina italiana, con centinaia di ricette tradizionali spiegate in dettaglio. Leggere e seguire le ricette di “La Cucina Italiana” ti aiuta a migliorare il tuo vocabolario culinario e a comprendere meglio le tradizioni gastronomiche italiane.


2. “Il Talismano della Felicità” di Ada Boni

Un altro classico della cucina italiana, “Il Talismano della Felicità” offre una vasta gamma di ricette che coprono tutti gli aspetti della cucina italiana. Questo libro è perfetto per chi vuole imparare a cucinare come un vero italiano mentre migliora le proprie competenze linguistiche.


3. “La Scienza in Cucina e l’Arte di Mangiar Bene” di Pellegrino Artusi

Questo libro storico è una delle opere più influenti sulla cucina italiana. “La Scienza in Cucina e l’Arte di Mangiar Bene” offre non solo ricette, ma anche consigli pratici e aneddoti che rendono la lettura interessante e istruttiva.


Libri di Viaggio in Italia

Se ami viaggiare, leggere libri di viaggio in Italia è un modo eccellente per migliorare le tue competenze linguistiche mentre esplori le bellezze del paese.


1. “Italia: Una Storia di Amore e Avventura” di Frances Mayes

Questo libro offre una visione affascinante della vita in Italia, con descrizioni dettagliate dei paesaggi, delle città e della cultura italiana. Leggere “Italia: Una Storia di Amore e Avventura” ti aiuta a migliorare il tuo vocabolario e a comprendere meglio le tradizioni italiane.


2. “Under the Tuscan Sun” di Frances Mayes

Un altro libro di Frances Mayes, “Under the Tuscan Sun” è un racconto personale della sua esperienza di trasferimento in Toscana. Questo libro è perfetto per chi sogna di vivere in Italia e vuole migliorare le proprie competenze linguistiche attraverso una narrazione coinvolgente.


3. “Italian Ways: On and Off the Rails from Milan to Palermo” di Tim Parks

Questo libro esplora il sistema ferroviario italiano e offre una prospettiva unica sulla vita in Italia. Leggere “Italian Ways” ti aiuta a migliorare le tue competenze linguistiche mentre scopri le bellezze e le peculiarità del paese.


Conclusione

Scegliere i libri giusti per praticare l’italiano è fondamentale per migliorare le tue competenze linguistiche. Che tu sia un principiante o uno studente avanzato, ci sono molti libri straordinari che possono aiutarti a raggiungere i tuoi obiettivi. Speriamo che questa guida ti sia stata utile e ti auguriamo buon divertimento nella tua avventura di apprendimento dell’italiano!


Fonte: https://talkpal.ai/it/i-migliori-libri-per-praticare-litaliano/

miércoles, 21 de mayo de 2025

3+1 benefici dell’apprendimento delle lingue

Quello dello studio delle lingue è un argomento che, spesso, suscita opinioni discordanti: chi ne sottolinea il piacere e l’importanza, chi ne rileva la difficoltà e gli scarsi risultati raggiunti.

Ognuno di noi ha un approccio diverso nei confronti dell’apprendimento, in particolare quello delle lingue straniere, complici anche i metodi antiquati e noiosi imposti a scuola…

Al di là dei gusti e delle passioni personali, imparare le lingue presenta una serie di benefici.

I benefici dell’apprendimento delle lingue

Benefici per la salute

Il primo vantaggio legato allo studio delle lingue è anche il più importante, perché ha a che fare con la nostra salute e, in particolare, con il benessere del nostro cervello.

Il cervello, infatti, è come un muscolo: più lo alleniamo e più resta giovane.

E, secondo numerosi studi, l’apprendimento delle lingue contribuisce a contrastare malattie come l’Alzheimer e la demenza senile.

Oltre a migliorare altre facoltà cognitive, come la memoria, la concentrazione e la capacità di problem solving.

Benefici a livello personale e sociale

Studiare una lingua straniera e, in particolare, il suo utilizzo per comunicare con madrelingua, spinge a uscire dalla propria zona di comfort, ad aprirsi agli altri e al mondo in generale.

Ciò consente di acquisire una maggiore fiducia in se stessiallargare gli orizzonti e la visione del mondo, permettendo – grazie al confronto con una realtà diversa – di conoscere molto meglio la propria lingua e la propria cultura, rilevandone gli aspetti positivi e negativi.

Senza dimenticare la possibilità di fare nuove conoscenze.

E, perché no, magari trovare l’amore!

Lo studio delle lingue straniere, infatti, aiuta a essere più aperti e tolleranti, competenza fondamentale in un pianeta sempre più connesso, come dimostra il punto successivo.


Benefici a livello lavorativo

In un mondo del lavoro in cui la concorrenza è mondiale, le competenze linguistiche aiutano a differenziarsi dagli altri candidati, portando a un vantaggio competitivo nel mercato del lavoro.

È sufficiente leggere gli annunci di lavoro per capire quanto le conoscenze linguistiche siano ricercate dalle aziende.

Benefici nell’apprendimento delle lingue

Per concludere, ho pensato di inserire anche un beneficio extra, legato allo studio stesso.

Imparare una lingua straniera, infatti, significa acquisire una serie di competenze connesse all’apprendimento, che possono essere sfruttate per lo studio di altre lingue.

Più lingue studiamo, quindi, più saremo bravi a imparare le successive!

Conclusioni

Come ripeto spesso nel blog, l’apprendimento delle lingue straniere è un viaggio meraviglioso.

Un viaggio che vale la pena intraprendere e dal quale, spesso, non si vuole più tornare 😉

Oltre al piacere dello studio, è importante considerare anche una serie di benefici dell’apprendimento delle lingue, che ci consentono di migliorare sia a livello lavorativo che personale.

Lo dice anche la scienza!


Tratto da: https://www.cristianobacchieri.com/blog/benefici-dell-apprendimento-delle-lingue/



lunes, 14 de abril de 2025

Come parlare bene l’italiano da straniero?


5 consigli di base per parlare bene l’italiano

L’italiano, si sa, è una lingua ormai studiatissima. C’è chi lo fa per amore, chi per studiare o per lavorare, chi per avvicinarsi alla musica, all’arte, alla storia, al buon cibo. Le ragioni sono moltissime e fanno di questa lingua una vera ricchezza per chi la domina. L’italiano è di tutti e tutti spesso si chiedono: come parlarlo fluentemente?

C’è da dire che si tratta di una lingua dalle mille eccezioni, dove spesso i nativi stessi incappano in gravi errori. Se avete già studiato l’italiano, conoscerete certamente le difficoltà nel distinguere il congiuntivo dal condizionale. E gli apostrofi, gli accenti! Quando metterli, quando no? L’ortografia può essere davvero insidiosa, anche se alcuni ci tengono sempre a precisare che: “l’italiano si legge come si scrive!”. Tsè, dilettanti. Nell’era dei social network, gli errori grammaticali sono alla mercé di tutti, facili da inquadrare ma difficili da correggere, se l’abitudine a commetterli prevale. Ma niente paura. L’esercizio costante può davvero aiutare a superare brillantemente tutti gli ostacoli.

Tolto lo studio della grammatica, fondamentale e a tratti divertente se si ha la fortuna di incrociare l’insegnante o il manuale giusto, possiamo seguire alcuni consigli pratici per parlare fluentemente e “stare senza pensier”, come si dice in napoletano. Oggi te ne vogliamo dare cinque:


1. Leggi e scrivi più che puoi.

Ma come? Ti chiederai. Per parlare fluentemente devo leggere e scrivere? Cosa c’entra? Eh! C’entra, c’entra. Quando parliamo, moltissime parole sfuggono alla nostra attenzione. Il nostro cervello è bravissimo a tenere insieme il concetto, anche se non capiamo proprio tutto-tutto. O peggio ancora, quando non sappiamo dell’esistenza di una parola, che però non è fondamentale per la comprensione, il nostro cervello la scarta per facilitarci il lavoro. Ti sarà capitato, per esempio, quando studi un argomento nuovo di grammatica, di fare caso poi continuamente all’uso che ne fanno le madrelingue. Ma prima di conoscere l’argomento non te ne accorgevi, perché semplicemente, non lo sapevi! Leggendo, invece, niente può sfuggire alla tua attenzione, perché sarà più facile per te concentrarti su ciascuna parola. In questo modo, potrai imparare continuamente nuovi termini e annotare passaggi grammaticali che non ti sono ancora ben chiari. Ti consigliamo comunque, quando leggi, di non soffermarti continuamente su quello che non conosci, ma di cercare sempre di comprendere la globalità della lettura.


E perché scrivere? Scrivere ti aiuta a fissare la struttura sintattica e i vocaboli. I nostri insegnanti consigliano sempre di tenere un diario, che tra l’altro sarà bellissimo rileggere in futuro! Ripetere funziona sempre per imparare definitivamente e non sbagliare più.


2. Gesticolare e usare le espressioni del viso

Ti sarai accorto che in Italia muoviamo tantissimo le mani, le braccia e le sopracciglia. Il linguaggio gestuale accompagna l’italiano come un vestito e non si può prescindere da esso. Sarebbe come uscire nudi! Devi sapere usare le mani se vuoi parlare fluentemente, proprio così. I gesti ti aiuteranno a spiegarti meglio e a sottolineare soprattutto l’impulso emotivo.  Pensate, da una ricerca condotta dal New York Times, è emerso che usiamo circa 250 gesti per accompagnare le nostre conversazioni quotidiane! Per impararli, ti servirà sicuramente un amico italiano che ti spieghi tutte le funzionalità di questa linguaggio corporale unico al mondo, e poi tanta tanta pratica, magari davanti allo specchio!


3. Importantissimo ascoltare. Abbi un amico italiano disposto a correggerti

Dicevamo, avere un amico italiano. Naturalmente è bellissimo avere amici in tutto il mondo, ma nella tua rubrica, se vuoi imparare bene questa lingua, dovrà esserci per forza il numero di un italiano con cui hai instaurato molta confidenza. I motivi sono due: gli italiani sono spesso dei meravigliosi chiacchieroni e potrai ascoltarli per ore, in barba a tutte le prove di ascolto fatte a lezione. Ascoltare è importantissimo per migliorare e scoprire nuove espressioni e modi di dire.

E poi, se con l’italiano in questione hai molta confidenza, non ti dispiacerà chiedergli di essere corretto se fai un errore. A volte, per paura di offendere chi ci sta davanti, lasciamo stare gli errori purché capiamo il messaggio comunicativo. E questo è anche cosa giusta, perché non è carino essere interrotti e si rischia facilmente di perdere il filo del discorso. Ma un buon amico è disposto a prendere nota mentalmente di quello che non funziona per poi dirci alla fine “non si dice così, ma si dice così!”. Vedrete che non ve ne dimenticherete più! Attenzione però: mai chiedere il perché di un errore. Un italiano che non è anche insegnante di grammatica nella vita, non saprà darvi una spiegazione, saprà solo dirvi che è giusto esattamente come vi ha detto lui. Fidatevi.


4. Usa correttamente “però”.

Noi italiani amiamo spesso lasciare le frasi in sospeso, in un silenzio più forte e significativo di qualsiasi parola. Moltissimi ci hanno chiesto qual è la differenza tra ma e però e soprattutto cosa significhi quando usiamo però alla fine della frase, senza aggiungere altro. Partiamo dal fatto che entrambi esprimono un fatto o una situazione in contrasto totale con quanto espresso nella frase precedente. Come si usano?.


Ma si usa solo all’inizio della seconda frase che esprime il contrasto: “mi piacciono gli sport di squadra ma il calcio non mi piace”.

Però si può usare nello stesso modo in cui si usa ma, per esempio: “mi piacciono gli sport di squadra però il calcio non mi piace”, oppure alla fine della frase che esprime il contrasto, come: “mi piacciono gli sport, il calcio non mi piace, però”.

Potrebbe capitarti anche di sentire: “non sono arrabbiato con te, però…” Quel però, lasciato lì da solo, può significare tantissimo, come per esempio: “non sono arrabbiato con te però ti sei comportato male e adesso dovrò pensare se perdonarti o no, comunque non farlo mai più altrimenti perderai per sempre la mia amicizia!”.

Il però usato in questo modo è sempre un’arma a doppio taglio e se sai usarlo nel modo giusto, saprai perfettamente come destreggiarti in italiano in caso di situazioni difficili.


5. Parla lentamente, pensa velocemente

Parlare lentamente ti permette di essere ascoltato con più attenzione e può darti un tocco di carisma. Se non sei madrelingua, ti permette anche di pensare velocemente agli aspetti linguistici del tuo messaggio, con meno probabilità di commettere errori.

Ti consigliamo di focalizzarti sempre sulle concordanze fra nome e aggettivo: parliamo di genere e numero, maschile e femminile – singolare e plurale. Usare le concordanze nel modo giusto può essere difficile anche per chi studia l’italiano da tanto, devi pertanto fare uno sforzo cognitivo importante quando parli. Questo non significa però fare troppe pause – a meno che non siano ad effetto – che potrebbero invece annoiare il tuo interlocutore. Fa in modo che il dialogo sia un flusso continuo, senza essere monocorde!

In ultimo, attenzione alle doppie. Ci vuole molta concentrazione perché un orecchio straniero sappia coglierle, ti consigliamo dunque di ascoltare tanto, soprattutto materiale autentico e italiani in carne e ossa, ed esercitarti con i dettati ortografici, che ti aiuteranno a memorizzare le parole più usate.

Parlare lentamente, insomma, ti aiuterà a curare tutti gli aspetti formali del tuo discorso!


Tratto da: https://www.ellci.it/5-consigli-su-come-parlare-bene-italiano/

jueves, 27 de enero de 2022

Come scrivere una email formale

 


Desideri inoltrare la tua candidatura per partecipare a un nuovo colloquio di lavoro? Hai la necessità di contattare alcuni clienti per proporre loro un nuovo prodotto/servizio che stai offrendo? In entrambi i casi è molto probabile che tu abbia la necessità di redigere un’email formale con la quale raggiungere il tuo scopo.

Dal momento che non hai molta dimestichezza con le email formali, però, vorresti qualche “dritta” su come procedere. Ho indovinato? Allora sappi che sei capitato proprio nel posto giusto al momento giusto! Nei prossimi paragrafi, infatti, ti spiegherò per filo e per segno come scrivere una email formale, seguendo alcune semplici accortezze che hanno a che fare con la scelta dell’oggetto, i saluti iniziali, quelli finali e l’organizzazione del corpo del messaggio.

Allora, ti va di scoprire quali sono le accortezze a cui faccio riferimento? Sì? Ottimo! Non devi fare altro che metterti bello comodo, concentrarti sulla lettura dei prossimi paragrafi, attuare le “dritte” che ti darò e poi procedere alla stesura e all’invio dell’email. Ti auguro buona lettura e, soprattutto, ti faccio un grosso in bocca al lupo per tutto!


Come scrivere l’oggetto di una email formale


Uno degli aspetti più importanti a cui prestare attenzione quando si scrive una email formale è l’oggetto del messaggio. Trascurare questo aspetto sarebbe un errore pressoché imperdonabile. Per quale motivo? Non ci vuole molto per capirlo: l’oggetto è una delle prime cose che noterà il destinatario a cui invierai l’email e, di conseguenza, se non è ben scritto, non solo potrebbe non attirare l’attenzione desiderata, ma addirittura potrebbe invogliare il destinatario a cestinare subito il messaggio.

Se non vuoi che accada una cosa del genere, quando ti accingi a comporre l’oggetto di una email formale, presta attenzione ai seguenti aspetti.

  • Sii esplicito — l’oggetto deve far comprendere in modo chiaro e inequivocabile qual è il “tema” generale del messaggio. Non deve essere fuorviante o fumoso: deve andare dritto al punto.
  • Sii breve e conciso — se l’oggetto è eccessivamente lungo e articolato, il destinatario non sarà invogliato ad aprire l’email e leggere il suo contenuto, quindi sii breve e conciso.
  • Non andare fuori traccia — l’oggetto non deve discostarsi dal messaggio presente nell’email. Se ti candidi per partecipare a un colloquio di lavoro, potresti usare un oggetto del tipo “Candidatura per il posto di…“, senza indicare la tua posizione lavorativa attuale, l’interesse che nutri verso l’azienda che ha pubblicato l’annuncio di lavoro e così via. Potrai includere tutte queste informazioni nel corpo del messaggio, oltre che nel curriculum vitae.

Come introdurre una email formale

Dopo aver compreso quali accorgimenti utilizzare in relazione all’oggetto di un’email formale, è giunto il momento di passare alla composizione vera e propria del messaggio: partiamo dalla sua introduzione.

Una delle prime differenze che saltano all’occhio quando si confrontano le email informali da quelle formali sono i saluti introduttivi. Se mandi un’email a un tuo vecchio amico, puoi iniziare tranquillamente con un bel “Ciao!“, ma il discorso cambia decisamente se scrivi un’email di tipo formale, visto che è indirizzata a una persona o a un’azienda con cui non intrattieni un rapporto confidenziale.

Per questa ragione, è consuetudine iniziare le email formali con un aggettivo di circostanza (es. EgregioSpettabile o Gentile), seguito eventualmente dal titolo che identifica il destinatario del messaggio, ad esempio Sig./Sig.ra come abbreviazione di Signore/Signora, Dott./Dott.ssa come abbreviazione di Dottore/Dottoressa, etc.

Non hai idea di quale aggettivo di circostanza utilizzare? Ecco qualche delucidazione a tal proposito.

  • Egregio/i o Spettabile/i — sono gli aggettivi di circostanza generici, che puoi utilizzare se l’email che stai scrivendo è indirizzata a una persona (o a più persone) che non conosci affatto o che merita particolare rispetto e riverenza (il cosiddetto rapporto asimmetrico). Per esempio, puoi adottare uno di questi due aggettivi se devi scrivere a un cliente importante, un potenziale datore di lavoro, un docente o un’altra persona illustre.
  • Gentile/i — questo è l’aggettivo che potresti utilizzare se l’email che stai scrivendo è indirizzata a una persona con cui intrattieni un rapporto simmetrico, ovvero quando devi contattare una persona che conosci già e con cui hai un minimo di confidenza (es. un collega di lavoro, un superiore che conosci da molto tempo, etc.).

Se la formula aggettivo di circostanza + titolo ti sembra un po’ troppo “ingessata”, potresti optare per l’uso di un saluto un po’ meno formale (es. SalveBuongiornoBuonasera, etc.).

Invece, se l’indirizzo di posta elettronica a cui stai inoltrando l’email non è nominale (ovvero non esplica nome e cognome del destinatario a cui vuoi inviare il messaggio) oppure se, per esempio, vorresti scrivere un’email formale a un’azienda, sarebbe meglio scrivere prima dei saluti iniziali il destinatario specifico a cui è indirizzata l’email (es. “Alla cortese attenzione di Nome Cognome” o “Alla cortese attenzione dell’ufficio…“).

Gli aggetti di circostanza sono utili anche per scrivere una mail formale senza destinatari, ovvero nel caso in cui non conoscessi il nome della persona alla quale ti rivolgi: in tal caso, ti suggerisco di utilizzare l’appellativo Egregio signore o Egregio Signora, nel caso in cui ti rivolgi a una persona fisica oppure il più generico Egregi Signori, per un’email rivolta a un’azienda.

Dopo aver composto l’incipit dell’email, ovvero il saluto di circostanza (o il saluto meno formale) seguito dal titolo e dal nome del destinatario (o dei destinatari), inserisci una virgola al termine del saluto e vai accapo, per procedere con la stesura vera e propria del messaggio.

Come organizzare il corpo del messaggio

Dopo aver superato lo “scoglio” del saluto iniziale, devi organizzare il corpo del messaggio, nel quale potrai sviscerare in modo dettagliato l’argomento che hai indicato nell’oggetto. Se il destinatario del messaggio non ti conosce già, è buona norma fare una breve presentazione nella quale spieghi in modo sintetico chi sei e il motivo per il quale hai deciso di inviare un’email.

Dopo esserti (eventualmente) presentato, puoi finalmente redigere il corpo del messaggio. Nel farlo, tieni conto dei seguenti aspetti.

  • Vai dritto al punto — evita di perderti in inutili convenevoli (i saluti iniziali bastano e avanzano) e passa subito al sodo ribadendo al destinatario il motivo per cui lo hai contattato (se non l’hai già fatto nell’eventuale presentazione). A tal proposito, puoi iniziare il corpo dell’email con frasi del tipo “Le scrivo in merito a…“,”La contatto per illustrarle…” o “Le scrivo perché…“.
  • Sii conciso — ricordati che stai scrivendo un’email, non un romanzo. Essendo conciso eviterai di stancare inutilmente il tuo interlocutore con inutili giri di parole e dimostrerai di avere una buona proprietà di sintesi (un plus in più che potrebbe colpire positivamente un potenziale datore di lavoro o un cliente).
  • Fai ordine — il modo migliore per farlo è quello di organizzare il corpo del messaggio in paragrafi, in modo tale da rendere il testo più leggibile e meno “pesante”.
  • Presta attenzione alla grammatica — prima di inviare l’email, accertati che sia corretta dal punto di vista grammaticale. Se sul dispositivo dal quale stai redigendo il messaggio è attivo il correttore automatico, fai attenzione che questo non modifichi il testo in modo improprio (a volte i correttori potrebbero interpretare male alcune frasi, modificando in modo automatico “e” in “è“, “hanno” in “anno“, etc.).
  • Usa correttamente la punteggiatura — usa le virgole, i punti e i punti e virgola laddove è necessario per spezzare frasi e periodi. Evita, invece, l’utilizzo dei puntini sospensivi e dei punti esclamativi.
  • Attingi dal tuo vocabolario — se usi termini di cui non comprendi appieno il significato o che addirittura non conosci affatto, rischi di utilizzarli impropriamente e di fare una figuraccia. Se sei incerto in merito all’utilizzo di un termine, fai una breve ricerca su Internet, magari utilizzando un buon dizionario online.
  • Segnala l’eventuale presenza di allegati — ti consiglio di segnalare sempre la presenza di eventuali allegati nell’email (soprattutto se alleghi file di grandi dimensioni) indicando il loro contenuto e le loro dimensioni (se sono troppo pesanti): il destinatario ha il diritto di sapere cosa visualizzerà quando aprirà il documento che gli hai inviato. A tal proposito, se vuoi scrivere un’email formale con allegato, oltre a seguire i consigli che ti ho dato finora in questa mia guida devi premere l’apposito tasto per l’invio degli stessi: si tratta, genericamente, dell’icona con il simbolo della graffetta. In caso di dubbi o problemi, leggi la mia guida su come inviare allegati via mail.

Dopo aver composto il corpo dell’email seguendo i consigli sopraccitati, non dimenticarti di rileggere con attenzione il testo andando alla ricerca di eventuali errori. Se noti qualche frase incerta, non avere paura di modificare il corpo del messaggio e apportare i correttivi necessari.

Come congedarsi in una email formale

Una volta che avrai portato a termine la stesura del corpo dell’email, dovrai procedere con i saluti finali. Non hai la più pallida idea di come bisogna congedarsi in una email formale? Dipende dai saluti introduttivi che hai scelto e dal tono che hai usato nel corpo del messaggio.

Se ti sei introdotto con una formula del tipo “Egregio Sig.” o “Spett.le Dott.“, sarebbe appropriato congedarti con un saluto finale formale, come “Distinti Saluti“, “Cordiali Saluti” o “Cordialmente“.

Se nei saluti iniziali hai utilizzato una formula meno formale, magari “Gentile Dott.ssa” o addirittura “Buongiorno/Buonasera Sig.ra“, potresti congedarti con un saluto finale meno formale, come “Buon proseguimento” o “Buona giornata/Buona serata“.

Se lo desideri, puoi sfruttare i saluti finali per spronare il destinatario del messaggio a risponderti il prima possibile. Nel farlo, però, usa un tono cortese e gentile. Sarebbe poco corretto (oltre che improduttivo) usare frasi del tipo “Mi risponda appena può” o “Per favore, risponda al mio messaggio il prima possibile“. Sarebbe meglio usare toni un po’ più “morbidi”, magari frasi come “In attesa di un suo cortese riscontro, le porgo i miei saluti” o “In attesa di una sua cortese risposta, la saluto distintamente“.

Dopo aver scelto la forma di congedo che ti sembra più consona al messaggio che hai appena composto, apponi la tua firma (puoi semplicemente indicare il tuo nome e cognome o inserire la tua firma completa, comprensiva delle tue informazioni di contatto). Per concludere, rileggi ancora una volta l’email e, se è tutto a posto, inviala al destinatario.

Come scrivere una mail formale a più destinatari

Per inviare una mail formale a più destinatari, oltre a seguire i suggerimenti che ti ho dato in questo mio tutorial, devi conoscere la differenza tra i campi di testo CC e CCN, ovvero Copia Conoscenza e Copia Conoscenza Nascosta.

Il campo di testo Copia Conoscenza serve per inviare un’email in copia a più destinatari: coloro che sono indicati in quel campo riceveranno l’email in copia e non come destinata direttamente, a indicazione che il mittente desidera che siano aggiornati su quel determinato argomento.

Il campo di testo Copia Conoscenza Nascosta, invece, consente di inviare un’email a più persone senza che il destinatario, ed eventualmente gli altri utenti in copia, possano vedere il suo indirizzo email.

In sostanza, la differenza tra CC e CCN sta nel fatto che, utilizzando il campo di testo CCN, il mittente può inviare a più persone un’email senza che i destinatari sappiano che si tratti di un’email inviata a indirizzi multipli.

A tal proposito, per inviare un’email formale più destinatari, non devi fare altro che utilizzare il campo di testo CC o CCN, a seconda se vuoi che i destinatari sappiano che si tratti di un’email con destinatari multipli o meno. In caso di dubbi o problemi, leggi la mia guida su come inviare un’email a più destinatari.


Tomado de: https://www.aranzulla.it/come-scrivere-una-email-formale-1052600.html


viernes, 17 de diciembre de 2021

Le tradizioni natalizie italiane più belle: scopri il Natale da Nord a Sud!

 Il nostro Bel Paese è ricco di storia e tradizione, soprattutto durante le feste di Natale ogni regione di Italia ha il proprio modo di celebrarlo!




Il Natale è ormai alle porte e da qualche giorno la sua atmosfera incantata si è diffusa in ogni angolo: dalle case, alle strade, le lucine, gli alberi colorati e i pacchetti regalo ci ricordano che in questo determinato perdiodo siamo tutti più buoni. La festa più importante dell’anno porta con sé consuetudini e tradizioni che si ripetono ogni anno da secoli, trasmesse da madre in figlio fino ai giorni nostri. Ma vi siete mai chiesti quali siano le tradizioni di ogni regione del nostro bel paese? Ripercorriamo idealmente lo stivale e scopriamole insieme!


Italia del Nord





Lombardia

Lombardia è sinonimo di Panettone e Panettone è sinonimo di Natale, non solo in Italia, ma in tutto il mondo. La leggenda racconta che questo dolce sia nato casualmente, senza la ricerca di una ricetta elaborata o di ingredienti particolari; sembra che il garzone di un fornaio, per rendere il pane più sostanzioso visto il freddo invernale e la scarsità di cibo, decise di arricchirlo aggiungendo uova, burro e frutta candita, regalando così al mondo un dolce che con i secoli diventerà uno dei simboli più conosciuti delle festività.


Veneto

In Veneto invece esiste una tradizione davvero particolare: a Verona infatti i regali non li porta Babbo Natale, ma Santa Lucia. Si narra infatti che durante le festività dell’anno 1200, in città si diffuse una sorta di epidemia che colpiva sopratutto la vista dei bambini e che, per scongiurarla, le mamme devote decisero di portare i loro figli in pellegrinaggio a piedi nudi per chiedere la grazia a Santa Lucia, da sempre santa protettrice dei non vedenti. Per convincere i piccoli a mettersi in marcia nonostante il freddo, promisero ai bimbi che al loro ritorno la Santa avrebbe fatto trovare loro dei doni di ringraziamento. Da allora la notte tra il 12 ed il 13 dicembre i bambini di Verona attendono che Santa Lucia porti loro dei doni in groppa ad un asinello.


Trentino Alto Adige

In Trentino Alto Adige, il periodo dell’avvento è davvero molto sentito: a parte i caratteristici mercatini di Natale che nascono dalla tradizione popolare di scambiarsi doni artigianali, fatti a mano anziché comprati, c’è una consuetidine particolare, quella della Corona dell’Avvento. Ogni famiglia realizza una corona intrecciando rami di abete e nastri rossi di seta; su di essa vengono inserite quattro candele ed ogni domenica precedente al 25 dicembre, le famiglie si ritrovano intorno al tavolo per accenderne una insieme aspettando il giorno di Natale.

Piemonte

In Piemonte invece, nonostante non sia molto noto, c’è una forte tradizione legata al Presepe che va oltre le più comuni consuetudini legate a questo simbolo indiscusso del Natale. In questa splendida regione infatti, c’è un protagonista del Presepe molto caratteristico: il suo nome è Gelindo e la leggenda narra che sia stato il primo pastore a giungere alla capanna della Natività per omaggiare Gesù Bambino. In suo onore, ogni anno si svolge la Sfilata dei Pastori, o Pastour come dicono in dialetto che rendono grazia al neonato Gesù con dei canti in dialetto alessaendrino.

Centro Italia



Lazio

Per quanto riguarda le tradizioni natalizie del Lazio bisognerebbe scrivere un articola a parte. La presenza del Pontefice nella capitale infatti rende il Natale più solenne rispetto a qualsiasi altra città d’Italia. A Roma i festeggiamenti iniziano l’8 dicembre, quando il Papa raggiunge a piedi Piazza di Spagna per portare dei fiori alla statua della Madonna che si trova di fronte alla chiesa di Trinità dei Monti seguito da un fiume di romani e turisti che assistono con coinvolgimento al rito. Il 24 dicembre poi si svolge la classica messa di mezzanotte in Vaticano e a seguire, la mattina del 25 il Papa diffonde il messaggio pastorale affacciandosi dalla finestra sul sagrato di San Pietro.


Marche

Le Marche a Natale si riempiono di mercatini tipici, il più folkloristico sicuramente quello conosciuto come la Candelara; in un piccolo borgo nel pesarese viene allestita una fiera dedicata esclusivamente alle candele e, per l’occasione, in paese vengono spente tutte le luci artificiali ed accese milioni di candele per creare una magica atmosfera davvero suggestiva.


Toscana

In Toscana le tradizioni natalizie sono molto legate all’elemento del fuoco, nell’accezione di portatore di luce e calore. In un paesino in provincia di Lucca si svolge uno dei riti più particolari della regione, quello dei Natalecci: si tratta di imponenti costruzioni fatte con i rami e gli arbusti ricavati dalla pulitura del sottobosco durante l’autunno, che superano anche i 10 metri. Secondo la tradizioni, i Natalicci vengono arsi il giorno della Vigilia e bruciano per tutta la notte illuminando la strada al Bambino Gesù.

Molise

Tra le tradizioni natalizie del Molise spicca fra tutte quella della Faglia di Oratino, un borgo medievale perfettamente consevato. Qui viene costruito un cero fatto di rami secchi e canne altro circa 15 metri, che viene portato a spalla da 40 persone del luogo fino alla chiesa più importante del paese, dove viene bruciato per tutta la notte della Vigilia. La mattina di Natale poi le persone si ritrovano nella piazza per raccogliere i resti dell’enorme falò e conservali come augurio di felicità e prosperità per l’anno nuovo.



Italia del Sud


Puglia

In Puglia il Natale è gastronomia, mercati e presepi. A Lecce ogni anno all’interno del meraviglioso anfiteatro romano viene realizzato uno splendido presepe monumentale in cui vengono ricreati i tipici ambienti rurali del Salento con gli ulivi, i muretti di mattoni bianchi e le rappresentazioni gli antichi mestieri che vengono raffiguranti con statue in gesso e cartapesta. Sempre a Lecce si svolge poi la classica Fiera di Santa Lucia dove, oltre alle classiche bacarelle che offrono i deliziosi prodotti tipici regionali, molti artigiani locali mettono in mostra i propri presepi realizzati rigorosamente a mano.

Calabria

In Calabria Natale è servito a tavola! La tradizione infatti ruota tutta intorno al cenone della Vigilia che è il frutto della collaborazione di tutta la famiglia e anche dei vicini di casa, per sottolineare lo spirito aggregativo di queste festività. In alcune località il cenone deve essere costituito di 13 portate, come i 12 apostoli con il Cristo, mentre in altre solo di 9, come i mesi di gravidanza in ricordo di quella della Vergine Maria. In nessuna tavola però può mancare il classico pane di Natale che i calabresi chiamano u Natalisi: secondo la leggenda sono i cari defunti a preparare questo pane per simboleggiare la loro presenza ai festeggiamenti in famiglia.

Isole

Sicilia

Pensando alla Sicilia rimane difficile immaginare i classici paesaggi tipici invernali che caratterizzano il periodo delle festività, ma anche in questa splendida terra baciata dal sole il Natale arriva con tutte le sue tradizioni. Tutto ha inizio l’8 dicembre quando le strade e le case si vestono a festa e proseguono con le celebrazioni in onore di Santa Lucia, molto cara agli isolani e patrona della città di Siracusa. Famosi sono i canti natalizi, le cosiddette Novene che gli zampognari intonano in dialetto animando le strade della città, ma anche i presepi viventi. Il più suggestivo sicuramente quello di Custonaci, in provincia di Trapani, che prende vita all’interno di una grotta naturale affacciata sul mare. Una tradizione tutta siciliana è quella del gioco della Zecchinetta, un antico gioco di carte che la leggenda vuole sia stato inventato dai lanzichenecchi nel sedicesimo secolo; originariamente era accessibile solo agli uomini, mentre oggi sono ammesse ovviamente anche le donne ed ogni partita si conclude tra le risate e l’entusiasmo generale quando il banco paga i vincitori.

Sardegna

In Sardegna, il Natale è sinonimo di riunione, di condivisione e di famiglia; in passato infatti durante le festività i pastori rientravano a casa dalle montagne per riunirsi finalmente alla propria famiglia, solitamente intorno al fuoco del camino che per l’occasione veniva rimbiancato e decorato. Oggi sono ancora numerose le tradizioni particolari che si tramandano da secoli, una su tutte quella del “Signum Judicii” o “Señal del Judici”: nella cattedrale di Alghero, la notte dellla Vigilia, i fedeli intonano questo antico canto medievale in catalano, una sorta di invocazione del Bambino Gesù con la chiesa completamente al buio. Solo alla fine del canto, quando secondo la credenza lo Spirito Santo arriva tra i fedeli, la cattedrale viene illuminata improvvisamente a giorno. Altra usanza tipica del periodo delle festività è quella della “ Sa Candelaria” che si svolge il 31 dicembre; a partire dal mattino i bambini bussano di porta in porta chiedendo il pane (preparato proprio per quest’occasione e conosciuto come cocones), la frutta, i dolciumi e qualche moneta ponendo sempre la stessa domada: “a nolla dazes sa candelaria?” ( “ci date la candelarìa?”).

Si conclude così il nostro viaggio ideale alla scoperta delle tradizioni natalizie del nostro Bel Paese. Se avete da suggerirci qualche altra consuetudine o semplicemente raccontarci quali sono le usanze tipiche della vostra città o del vostro paese, saremmo davvero curiosi di scoprirle!