miércoles, 2 de julio de 2025

I migliori libri per praticare l’italiano

Imparare una nuova lingua può essere una sfida entusiasmante ma impegnativa. Se stai cercando di migliorare le tue competenze in italiano, uno dei modi migliori per farlo è attraverso la lettura. Ci sono molti libri straordinari che possono aiutarti a padroneggiare questa lingua affascinante. In questo articolo, esploreremo i migliori libri per praticare l’italiano, suddividendoli in diverse categorie per soddisfare le esigenze di ogni studente, dal principiante all’avanzato.


Libri per Principianti

Per chi è agli inizi del proprio percorso di apprendimento dell’italiano, è importante scegliere libri che siano semplici da comprendere e che offrano una base solida delle regole grammaticali e del vocabolario.


1. “Italiano per Stranieri” di Katerin Katerinov

Questo libro è un classico per chi inizia a studiare l’italiano. Con esercizi pratici e spiegazioni chiare, “Italiano per Stranieri” offre un’introduzione completa alla lingua italiana. È particolarmente utile per chi desidera imparare in modo strutturato e graduale.


2. “Nuovo Espresso 1” di Luciana Ziglio e Giovanna Rizzo

Parte di una serie molto popolare, “Nuovo Espresso 1” è ideale per i principianti. Il libro include dialoghi, esercizi di ascolto e attività interattive che rendono l’apprendimento divertente e coinvolgente. Inoltre, è accompagnato da un DVD con video che aiutano a migliorare la comprensione orale.


3. “Grammatica Pratica della Lingua Italiana” di Marco Mezzadri

Questo libro è una risorsa eccellente per chi vuole consolidare le basi grammaticali. Con spiegazioni dettagliate e numerosi esercizi, “Grammatica Pratica della Lingua Italiana” è un compagno indispensabile per chi è agli inizi.


Libri per Livello Intermedio

Una volta acquisite le basi, è importante continuare a praticare e ampliare le proprie competenze linguistiche. I libri di livello intermedio sono progettati per aiutare gli studenti a migliorare la loro comprensione e capacità di espressione.


1. “Italiano Vivo” di Alma Edizioni

Questo libro offre una vasta gamma di esercizi che coprono tutti gli aspetti della lingua italiana, dalla grammatica alla conversazione. “Italiano Vivo” include anche articoli di giornale e testi autentici che aiutano gli studenti a familiarizzare con il linguaggio quotidiano.


2. “Contatto” di Roberto Tartaglione

“Contatto” è un altro libro eccellente per chi ha raggiunto un livello intermedio. Oltre a esercizi grammaticali e di vocabolario, include dialoghi e situazioni di vita reale che preparano gli studenti a comunicare in contesti diversi.


3. “Pratica il tuo Italiano” di Maria Balì e Giovanna Rizzo

Questo libro è perfetto per chi vuole migliorare le proprie abilità di conversazione. Con una serie di esercizi e attività interattive, “Pratica il tuo Italiano” aiuta gli studenti a parlare con più sicurezza e fluidità.


Libri per Livello Avanzato

Per chi ha già una buona padronanza dell’italiano e desidera perfezionare le proprie competenze, ci sono libri specifici che offrono sfide più complesse e approfondimenti sulla cultura italiana.


1. “Nuova Grammatica Pratica della Lingua Italiana” di Susanna Nocchi

Questo libro è ideale per chi desidera una comprensione avanzata della grammatica italiana. Con spiegazioni dettagliate e numerosi esercizi, “Nuova Grammatica Pratica della Lingua Italiana” è una risorsa eccellente per chi vuole perfezionare le proprie competenze.


2. “L’Italiano Secondo il Metodo Natura” di Manuela Manfredini

Questo libro è particolarmente utile per chi desidera migliorare le proprie abilità di scrittura e comprensione scritta. Include testi complessi e esercizi che sfidano gli studenti a utilizzare il linguaggio in modo più sofisticato.


3. “Parliamo Italiano!” di Anna Proudfoot e Francesco Cardo

“Parliamo Italiano!” è un libro eccellente per chi vuole migliorare le proprie abilità di conversazione avanzata. Con una serie di dialoghi e situazioni di vita reale, questo libro aiuta gli studenti a parlare con più sicurezza e fluidità.


Libri di Letteratura Italiana

Leggere libri di letteratura italiana è un modo eccellente per immergersi nella lingua e nella cultura italiana. Ecco alcuni dei migliori libri di letteratura italiana che possono aiutarti a migliorare le tue competenze linguistiche.


1. “Il Nome della Rosa” di Umberto Eco

Questo classico della letteratura italiana è un’opera complessa ma affascinante che offre una sfida per gli studenti avanzati. La ricchezza del vocabolario e la complessità della trama rendono “Il Nome della Rosa” una lettura impegnativa ma gratificante.


2. “La Divina Commedia” di Dante Alighieri

Uno dei capolavori della letteratura mondiale, “La Divina Commedia” è una lettura obbligata per chi vuole comprendere a fondo la cultura italiana. Anche se il linguaggio può essere arcaico, leggere questo poema epico offre una comprensione profonda della lingua e della storia italiana.


3. “I Promessi Sposi” di Alessandro Manzoni

Questo romanzo storico è un altro classico della letteratura italiana. “I Promessi Sposi” offre una visione dettagliata della vita in Italia nel XVII secolo e aiuta gli studenti a migliorare la loro comprensione della lingua attraverso una narrazione avvincente.


Libri di Cultura e Società Italiana

Oltre alla letteratura, esistono molti libri che esplorano vari aspetti della cultura e della società italiana. Questi libri sono ideali per chi vuole approfondire la propria conoscenza della cultura italiana mentre migliora le proprie competenze linguistiche.


1. “La Bella Figura: A Field Guide to the Italian Mind” di Beppe Severgnini

Questo libro offre un’esplorazione divertente e approfondita della mentalità e delle abitudini italiane. Con uno stile leggero e umoristico, Beppe Severgnini aiuta i lettori a comprendere meglio la cultura italiana e a migliorare le proprie competenze linguistiche.


2. “Ciao, America!” di Beppe Severgnini

Un altro libro di Beppe Severgnini, “Ciao, America!” offre una prospettiva unica sulla vita degli italiani negli Stati Uniti. Questo libro è particolarmente utile per chi è interessato a comprendere le differenze culturali tra Italia e Stati Uniti mentre pratica l’italiano.


3. “La Dolce Vita: Italian Cinema of the 1960s” di Roger Ebert

Questo libro esplora l’età d’oro del cinema italiano, offrendo una panoramica dei film più influenti degli anni ’60. Leggere “La Dolce Vita” non solo migliora la tua competenza linguistica, ma ti offre anche una comprensione più profonda della cultura italiana attraverso il cinema.


Libri di Cucina Italiana

Per gli appassionati di cucina, leggere libri di ricette italiane è un modo eccellente per migliorare le proprie competenze linguistiche mentre si impara a cucinare piatti deliziosi.


1. “La Cucina Italiana: Il Grande Ricettario” di Gualtiero Marchesi

Questo libro è una bibbia della cucina italiana, con centinaia di ricette tradizionali spiegate in dettaglio. Leggere e seguire le ricette di “La Cucina Italiana” ti aiuta a migliorare il tuo vocabolario culinario e a comprendere meglio le tradizioni gastronomiche italiane.


2. “Il Talismano della Felicità” di Ada Boni

Un altro classico della cucina italiana, “Il Talismano della Felicità” offre una vasta gamma di ricette che coprono tutti gli aspetti della cucina italiana. Questo libro è perfetto per chi vuole imparare a cucinare come un vero italiano mentre migliora le proprie competenze linguistiche.


3. “La Scienza in Cucina e l’Arte di Mangiar Bene” di Pellegrino Artusi

Questo libro storico è una delle opere più influenti sulla cucina italiana. “La Scienza in Cucina e l’Arte di Mangiar Bene” offre non solo ricette, ma anche consigli pratici e aneddoti che rendono la lettura interessante e istruttiva.


Libri di Viaggio in Italia

Se ami viaggiare, leggere libri di viaggio in Italia è un modo eccellente per migliorare le tue competenze linguistiche mentre esplori le bellezze del paese.


1. “Italia: Una Storia di Amore e Avventura” di Frances Mayes

Questo libro offre una visione affascinante della vita in Italia, con descrizioni dettagliate dei paesaggi, delle città e della cultura italiana. Leggere “Italia: Una Storia di Amore e Avventura” ti aiuta a migliorare il tuo vocabolario e a comprendere meglio le tradizioni italiane.


2. “Under the Tuscan Sun” di Frances Mayes

Un altro libro di Frances Mayes, “Under the Tuscan Sun” è un racconto personale della sua esperienza di trasferimento in Toscana. Questo libro è perfetto per chi sogna di vivere in Italia e vuole migliorare le proprie competenze linguistiche attraverso una narrazione coinvolgente.


3. “Italian Ways: On and Off the Rails from Milan to Palermo” di Tim Parks

Questo libro esplora il sistema ferroviario italiano e offre una prospettiva unica sulla vita in Italia. Leggere “Italian Ways” ti aiuta a migliorare le tue competenze linguistiche mentre scopri le bellezze e le peculiarità del paese.


Conclusione

Scegliere i libri giusti per praticare l’italiano è fondamentale per migliorare le tue competenze linguistiche. Che tu sia un principiante o uno studente avanzato, ci sono molti libri straordinari che possono aiutarti a raggiungere i tuoi obiettivi. Speriamo che questa guida ti sia stata utile e ti auguriamo buon divertimento nella tua avventura di apprendimento dell’italiano!


Fonte: https://talkpal.ai/it/i-migliori-libri-per-praticare-litaliano/

miércoles, 21 de mayo de 2025

3+1 benefici dell’apprendimento delle lingue

Quello dello studio delle lingue è un argomento che, spesso, suscita opinioni discordanti: chi ne sottolinea il piacere e l’importanza, chi ne rileva la difficoltà e gli scarsi risultati raggiunti.

Ognuno di noi ha un approccio diverso nei confronti dell’apprendimento, in particolare quello delle lingue straniere, complici anche i metodi antiquati e noiosi imposti a scuola…

Al di là dei gusti e delle passioni personali, imparare le lingue presenta una serie di benefici.

I benefici dell’apprendimento delle lingue

Benefici per la salute

Il primo vantaggio legato allo studio delle lingue è anche il più importante, perché ha a che fare con la nostra salute e, in particolare, con il benessere del nostro cervello.

Il cervello, infatti, è come un muscolo: più lo alleniamo e più resta giovane.

E, secondo numerosi studi, l’apprendimento delle lingue contribuisce a contrastare malattie come l’Alzheimer e la demenza senile.

Oltre a migliorare altre facoltà cognitive, come la memoria, la concentrazione e la capacità di problem solving.

Benefici a livello personale e sociale

Studiare una lingua straniera e, in particolare, il suo utilizzo per comunicare con madrelingua, spinge a uscire dalla propria zona di comfort, ad aprirsi agli altri e al mondo in generale.

Ciò consente di acquisire una maggiore fiducia in se stessiallargare gli orizzonti e la visione del mondo, permettendo – grazie al confronto con una realtà diversa – di conoscere molto meglio la propria lingua e la propria cultura, rilevandone gli aspetti positivi e negativi.

Senza dimenticare la possibilità di fare nuove conoscenze.

E, perché no, magari trovare l’amore!

Lo studio delle lingue straniere, infatti, aiuta a essere più aperti e tolleranti, competenza fondamentale in un pianeta sempre più connesso, come dimostra il punto successivo.


Benefici a livello lavorativo

In un mondo del lavoro in cui la concorrenza è mondiale, le competenze linguistiche aiutano a differenziarsi dagli altri candidati, portando a un vantaggio competitivo nel mercato del lavoro.

È sufficiente leggere gli annunci di lavoro per capire quanto le conoscenze linguistiche siano ricercate dalle aziende.

Benefici nell’apprendimento delle lingue

Per concludere, ho pensato di inserire anche un beneficio extra, legato allo studio stesso.

Imparare una lingua straniera, infatti, significa acquisire una serie di competenze connesse all’apprendimento, che possono essere sfruttate per lo studio di altre lingue.

Più lingue studiamo, quindi, più saremo bravi a imparare le successive!

Conclusioni

Come ripeto spesso nel blog, l’apprendimento delle lingue straniere è un viaggio meraviglioso.

Un viaggio che vale la pena intraprendere e dal quale, spesso, non si vuole più tornare 😉

Oltre al piacere dello studio, è importante considerare anche una serie di benefici dell’apprendimento delle lingue, che ci consentono di migliorare sia a livello lavorativo che personale.

Lo dice anche la scienza!


Tratto da: https://www.cristianobacchieri.com/blog/benefici-dell-apprendimento-delle-lingue/



lunes, 14 de abril de 2025

Come parlare bene l’italiano da straniero?


5 consigli di base per parlare bene l’italiano

L’italiano, si sa, è una lingua ormai studiatissima. C’è chi lo fa per amore, chi per studiare o per lavorare, chi per avvicinarsi alla musica, all’arte, alla storia, al buon cibo. Le ragioni sono moltissime e fanno di questa lingua una vera ricchezza per chi la domina. L’italiano è di tutti e tutti spesso si chiedono: come parlarlo fluentemente?

C’è da dire che si tratta di una lingua dalle mille eccezioni, dove spesso i nativi stessi incappano in gravi errori. Se avete già studiato l’italiano, conoscerete certamente le difficoltà nel distinguere il congiuntivo dal condizionale. E gli apostrofi, gli accenti! Quando metterli, quando no? L’ortografia può essere davvero insidiosa, anche se alcuni ci tengono sempre a precisare che: “l’italiano si legge come si scrive!”. Tsè, dilettanti. Nell’era dei social network, gli errori grammaticali sono alla mercé di tutti, facili da inquadrare ma difficili da correggere, se l’abitudine a commetterli prevale. Ma niente paura. L’esercizio costante può davvero aiutare a superare brillantemente tutti gli ostacoli.

Tolto lo studio della grammatica, fondamentale e a tratti divertente se si ha la fortuna di incrociare l’insegnante o il manuale giusto, possiamo seguire alcuni consigli pratici per parlare fluentemente e “stare senza pensier”, come si dice in napoletano. Oggi te ne vogliamo dare cinque:


1. Leggi e scrivi più che puoi.

Ma come? Ti chiederai. Per parlare fluentemente devo leggere e scrivere? Cosa c’entra? Eh! C’entra, c’entra. Quando parliamo, moltissime parole sfuggono alla nostra attenzione. Il nostro cervello è bravissimo a tenere insieme il concetto, anche se non capiamo proprio tutto-tutto. O peggio ancora, quando non sappiamo dell’esistenza di una parola, che però non è fondamentale per la comprensione, il nostro cervello la scarta per facilitarci il lavoro. Ti sarà capitato, per esempio, quando studi un argomento nuovo di grammatica, di fare caso poi continuamente all’uso che ne fanno le madrelingue. Ma prima di conoscere l’argomento non te ne accorgevi, perché semplicemente, non lo sapevi! Leggendo, invece, niente può sfuggire alla tua attenzione, perché sarà più facile per te concentrarti su ciascuna parola. In questo modo, potrai imparare continuamente nuovi termini e annotare passaggi grammaticali che non ti sono ancora ben chiari. Ti consigliamo comunque, quando leggi, di non soffermarti continuamente su quello che non conosci, ma di cercare sempre di comprendere la globalità della lettura.


E perché scrivere? Scrivere ti aiuta a fissare la struttura sintattica e i vocaboli. I nostri insegnanti consigliano sempre di tenere un diario, che tra l’altro sarà bellissimo rileggere in futuro! Ripetere funziona sempre per imparare definitivamente e non sbagliare più.


2. Gesticolare e usare le espressioni del viso

Ti sarai accorto che in Italia muoviamo tantissimo le mani, le braccia e le sopracciglia. Il linguaggio gestuale accompagna l’italiano come un vestito e non si può prescindere da esso. Sarebbe come uscire nudi! Devi sapere usare le mani se vuoi parlare fluentemente, proprio così. I gesti ti aiuteranno a spiegarti meglio e a sottolineare soprattutto l’impulso emotivo.  Pensate, da una ricerca condotta dal New York Times, è emerso che usiamo circa 250 gesti per accompagnare le nostre conversazioni quotidiane! Per impararli, ti servirà sicuramente un amico italiano che ti spieghi tutte le funzionalità di questa linguaggio corporale unico al mondo, e poi tanta tanta pratica, magari davanti allo specchio!


3. Importantissimo ascoltare. Abbi un amico italiano disposto a correggerti

Dicevamo, avere un amico italiano. Naturalmente è bellissimo avere amici in tutto il mondo, ma nella tua rubrica, se vuoi imparare bene questa lingua, dovrà esserci per forza il numero di un italiano con cui hai instaurato molta confidenza. I motivi sono due: gli italiani sono spesso dei meravigliosi chiacchieroni e potrai ascoltarli per ore, in barba a tutte le prove di ascolto fatte a lezione. Ascoltare è importantissimo per migliorare e scoprire nuove espressioni e modi di dire.

E poi, se con l’italiano in questione hai molta confidenza, non ti dispiacerà chiedergli di essere corretto se fai un errore. A volte, per paura di offendere chi ci sta davanti, lasciamo stare gli errori purché capiamo il messaggio comunicativo. E questo è anche cosa giusta, perché non è carino essere interrotti e si rischia facilmente di perdere il filo del discorso. Ma un buon amico è disposto a prendere nota mentalmente di quello che non funziona per poi dirci alla fine “non si dice così, ma si dice così!”. Vedrete che non ve ne dimenticherete più! Attenzione però: mai chiedere il perché di un errore. Un italiano che non è anche insegnante di grammatica nella vita, non saprà darvi una spiegazione, saprà solo dirvi che è giusto esattamente come vi ha detto lui. Fidatevi.


4. Usa correttamente “però”.

Noi italiani amiamo spesso lasciare le frasi in sospeso, in un silenzio più forte e significativo di qualsiasi parola. Moltissimi ci hanno chiesto qual è la differenza tra ma e però e soprattutto cosa significhi quando usiamo però alla fine della frase, senza aggiungere altro. Partiamo dal fatto che entrambi esprimono un fatto o una situazione in contrasto totale con quanto espresso nella frase precedente. Come si usano?.


Ma si usa solo all’inizio della seconda frase che esprime il contrasto: “mi piacciono gli sport di squadra ma il calcio non mi piace”.

Però si può usare nello stesso modo in cui si usa ma, per esempio: “mi piacciono gli sport di squadra però il calcio non mi piace”, oppure alla fine della frase che esprime il contrasto, come: “mi piacciono gli sport, il calcio non mi piace, però”.

Potrebbe capitarti anche di sentire: “non sono arrabbiato con te, però…” Quel però, lasciato lì da solo, può significare tantissimo, come per esempio: “non sono arrabbiato con te però ti sei comportato male e adesso dovrò pensare se perdonarti o no, comunque non farlo mai più altrimenti perderai per sempre la mia amicizia!”.

Il però usato in questo modo è sempre un’arma a doppio taglio e se sai usarlo nel modo giusto, saprai perfettamente come destreggiarti in italiano in caso di situazioni difficili.


5. Parla lentamente, pensa velocemente

Parlare lentamente ti permette di essere ascoltato con più attenzione e può darti un tocco di carisma. Se non sei madrelingua, ti permette anche di pensare velocemente agli aspetti linguistici del tuo messaggio, con meno probabilità di commettere errori.

Ti consigliamo di focalizzarti sempre sulle concordanze fra nome e aggettivo: parliamo di genere e numero, maschile e femminile – singolare e plurale. Usare le concordanze nel modo giusto può essere difficile anche per chi studia l’italiano da tanto, devi pertanto fare uno sforzo cognitivo importante quando parli. Questo non significa però fare troppe pause – a meno che non siano ad effetto – che potrebbero invece annoiare il tuo interlocutore. Fa in modo che il dialogo sia un flusso continuo, senza essere monocorde!

In ultimo, attenzione alle doppie. Ci vuole molta concentrazione perché un orecchio straniero sappia coglierle, ti consigliamo dunque di ascoltare tanto, soprattutto materiale autentico e italiani in carne e ossa, ed esercitarti con i dettati ortografici, che ti aiuteranno a memorizzare le parole più usate.

Parlare lentamente, insomma, ti aiuterà a curare tutti gli aspetti formali del tuo discorso!


Tratto da: https://www.ellci.it/5-consigli-su-come-parlare-bene-italiano/

jueves, 27 de enero de 2022

Come scrivere una email formale

 


Desideri inoltrare la tua candidatura per partecipare a un nuovo colloquio di lavoro? Hai la necessità di contattare alcuni clienti per proporre loro un nuovo prodotto/servizio che stai offrendo? In entrambi i casi è molto probabile che tu abbia la necessità di redigere un’email formale con la quale raggiungere il tuo scopo.

Dal momento che non hai molta dimestichezza con le email formali, però, vorresti qualche “dritta” su come procedere. Ho indovinato? Allora sappi che sei capitato proprio nel posto giusto al momento giusto! Nei prossimi paragrafi, infatti, ti spiegherò per filo e per segno come scrivere una email formale, seguendo alcune semplici accortezze che hanno a che fare con la scelta dell’oggetto, i saluti iniziali, quelli finali e l’organizzazione del corpo del messaggio.

Allora, ti va di scoprire quali sono le accortezze a cui faccio riferimento? Sì? Ottimo! Non devi fare altro che metterti bello comodo, concentrarti sulla lettura dei prossimi paragrafi, attuare le “dritte” che ti darò e poi procedere alla stesura e all’invio dell’email. Ti auguro buona lettura e, soprattutto, ti faccio un grosso in bocca al lupo per tutto!


Come scrivere l’oggetto di una email formale


Uno degli aspetti più importanti a cui prestare attenzione quando si scrive una email formale è l’oggetto del messaggio. Trascurare questo aspetto sarebbe un errore pressoché imperdonabile. Per quale motivo? Non ci vuole molto per capirlo: l’oggetto è una delle prime cose che noterà il destinatario a cui invierai l’email e, di conseguenza, se non è ben scritto, non solo potrebbe non attirare l’attenzione desiderata, ma addirittura potrebbe invogliare il destinatario a cestinare subito il messaggio.

Se non vuoi che accada una cosa del genere, quando ti accingi a comporre l’oggetto di una email formale, presta attenzione ai seguenti aspetti.

  • Sii esplicito — l’oggetto deve far comprendere in modo chiaro e inequivocabile qual è il “tema” generale del messaggio. Non deve essere fuorviante o fumoso: deve andare dritto al punto.
  • Sii breve e conciso — se l’oggetto è eccessivamente lungo e articolato, il destinatario non sarà invogliato ad aprire l’email e leggere il suo contenuto, quindi sii breve e conciso.
  • Non andare fuori traccia — l’oggetto non deve discostarsi dal messaggio presente nell’email. Se ti candidi per partecipare a un colloquio di lavoro, potresti usare un oggetto del tipo “Candidatura per il posto di…“, senza indicare la tua posizione lavorativa attuale, l’interesse che nutri verso l’azienda che ha pubblicato l’annuncio di lavoro e così via. Potrai includere tutte queste informazioni nel corpo del messaggio, oltre che nel curriculum vitae.

Come introdurre una email formale

Dopo aver compreso quali accorgimenti utilizzare in relazione all’oggetto di un’email formale, è giunto il momento di passare alla composizione vera e propria del messaggio: partiamo dalla sua introduzione.

Una delle prime differenze che saltano all’occhio quando si confrontano le email informali da quelle formali sono i saluti introduttivi. Se mandi un’email a un tuo vecchio amico, puoi iniziare tranquillamente con un bel “Ciao!“, ma il discorso cambia decisamente se scrivi un’email di tipo formale, visto che è indirizzata a una persona o a un’azienda con cui non intrattieni un rapporto confidenziale.

Per questa ragione, è consuetudine iniziare le email formali con un aggettivo di circostanza (es. EgregioSpettabile o Gentile), seguito eventualmente dal titolo che identifica il destinatario del messaggio, ad esempio Sig./Sig.ra come abbreviazione di Signore/Signora, Dott./Dott.ssa come abbreviazione di Dottore/Dottoressa, etc.

Non hai idea di quale aggettivo di circostanza utilizzare? Ecco qualche delucidazione a tal proposito.

  • Egregio/i o Spettabile/i — sono gli aggettivi di circostanza generici, che puoi utilizzare se l’email che stai scrivendo è indirizzata a una persona (o a più persone) che non conosci affatto o che merita particolare rispetto e riverenza (il cosiddetto rapporto asimmetrico). Per esempio, puoi adottare uno di questi due aggettivi se devi scrivere a un cliente importante, un potenziale datore di lavoro, un docente o un’altra persona illustre.
  • Gentile/i — questo è l’aggettivo che potresti utilizzare se l’email che stai scrivendo è indirizzata a una persona con cui intrattieni un rapporto simmetrico, ovvero quando devi contattare una persona che conosci già e con cui hai un minimo di confidenza (es. un collega di lavoro, un superiore che conosci da molto tempo, etc.).

Se la formula aggettivo di circostanza + titolo ti sembra un po’ troppo “ingessata”, potresti optare per l’uso di un saluto un po’ meno formale (es. SalveBuongiornoBuonasera, etc.).

Invece, se l’indirizzo di posta elettronica a cui stai inoltrando l’email non è nominale (ovvero non esplica nome e cognome del destinatario a cui vuoi inviare il messaggio) oppure se, per esempio, vorresti scrivere un’email formale a un’azienda, sarebbe meglio scrivere prima dei saluti iniziali il destinatario specifico a cui è indirizzata l’email (es. “Alla cortese attenzione di Nome Cognome” o “Alla cortese attenzione dell’ufficio…“).

Gli aggetti di circostanza sono utili anche per scrivere una mail formale senza destinatari, ovvero nel caso in cui non conoscessi il nome della persona alla quale ti rivolgi: in tal caso, ti suggerisco di utilizzare l’appellativo Egregio signore o Egregio Signora, nel caso in cui ti rivolgi a una persona fisica oppure il più generico Egregi Signori, per un’email rivolta a un’azienda.

Dopo aver composto l’incipit dell’email, ovvero il saluto di circostanza (o il saluto meno formale) seguito dal titolo e dal nome del destinatario (o dei destinatari), inserisci una virgola al termine del saluto e vai accapo, per procedere con la stesura vera e propria del messaggio.

Come organizzare il corpo del messaggio

Dopo aver superato lo “scoglio” del saluto iniziale, devi organizzare il corpo del messaggio, nel quale potrai sviscerare in modo dettagliato l’argomento che hai indicato nell’oggetto. Se il destinatario del messaggio non ti conosce già, è buona norma fare una breve presentazione nella quale spieghi in modo sintetico chi sei e il motivo per il quale hai deciso di inviare un’email.

Dopo esserti (eventualmente) presentato, puoi finalmente redigere il corpo del messaggio. Nel farlo, tieni conto dei seguenti aspetti.

  • Vai dritto al punto — evita di perderti in inutili convenevoli (i saluti iniziali bastano e avanzano) e passa subito al sodo ribadendo al destinatario il motivo per cui lo hai contattato (se non l’hai già fatto nell’eventuale presentazione). A tal proposito, puoi iniziare il corpo dell’email con frasi del tipo “Le scrivo in merito a…“,”La contatto per illustrarle…” o “Le scrivo perché…“.
  • Sii conciso — ricordati che stai scrivendo un’email, non un romanzo. Essendo conciso eviterai di stancare inutilmente il tuo interlocutore con inutili giri di parole e dimostrerai di avere una buona proprietà di sintesi (un plus in più che potrebbe colpire positivamente un potenziale datore di lavoro o un cliente).
  • Fai ordine — il modo migliore per farlo è quello di organizzare il corpo del messaggio in paragrafi, in modo tale da rendere il testo più leggibile e meno “pesante”.
  • Presta attenzione alla grammatica — prima di inviare l’email, accertati che sia corretta dal punto di vista grammaticale. Se sul dispositivo dal quale stai redigendo il messaggio è attivo il correttore automatico, fai attenzione che questo non modifichi il testo in modo improprio (a volte i correttori potrebbero interpretare male alcune frasi, modificando in modo automatico “e” in “è“, “hanno” in “anno“, etc.).
  • Usa correttamente la punteggiatura — usa le virgole, i punti e i punti e virgola laddove è necessario per spezzare frasi e periodi. Evita, invece, l’utilizzo dei puntini sospensivi e dei punti esclamativi.
  • Attingi dal tuo vocabolario — se usi termini di cui non comprendi appieno il significato o che addirittura non conosci affatto, rischi di utilizzarli impropriamente e di fare una figuraccia. Se sei incerto in merito all’utilizzo di un termine, fai una breve ricerca su Internet, magari utilizzando un buon dizionario online.
  • Segnala l’eventuale presenza di allegati — ti consiglio di segnalare sempre la presenza di eventuali allegati nell’email (soprattutto se alleghi file di grandi dimensioni) indicando il loro contenuto e le loro dimensioni (se sono troppo pesanti): il destinatario ha il diritto di sapere cosa visualizzerà quando aprirà il documento che gli hai inviato. A tal proposito, se vuoi scrivere un’email formale con allegato, oltre a seguire i consigli che ti ho dato finora in questa mia guida devi premere l’apposito tasto per l’invio degli stessi: si tratta, genericamente, dell’icona con il simbolo della graffetta. In caso di dubbi o problemi, leggi la mia guida su come inviare allegati via mail.

Dopo aver composto il corpo dell’email seguendo i consigli sopraccitati, non dimenticarti di rileggere con attenzione il testo andando alla ricerca di eventuali errori. Se noti qualche frase incerta, non avere paura di modificare il corpo del messaggio e apportare i correttivi necessari.

Come congedarsi in una email formale

Una volta che avrai portato a termine la stesura del corpo dell’email, dovrai procedere con i saluti finali. Non hai la più pallida idea di come bisogna congedarsi in una email formale? Dipende dai saluti introduttivi che hai scelto e dal tono che hai usato nel corpo del messaggio.

Se ti sei introdotto con una formula del tipo “Egregio Sig.” o “Spett.le Dott.“, sarebbe appropriato congedarti con un saluto finale formale, come “Distinti Saluti“, “Cordiali Saluti” o “Cordialmente“.

Se nei saluti iniziali hai utilizzato una formula meno formale, magari “Gentile Dott.ssa” o addirittura “Buongiorno/Buonasera Sig.ra“, potresti congedarti con un saluto finale meno formale, come “Buon proseguimento” o “Buona giornata/Buona serata“.

Se lo desideri, puoi sfruttare i saluti finali per spronare il destinatario del messaggio a risponderti il prima possibile. Nel farlo, però, usa un tono cortese e gentile. Sarebbe poco corretto (oltre che improduttivo) usare frasi del tipo “Mi risponda appena può” o “Per favore, risponda al mio messaggio il prima possibile“. Sarebbe meglio usare toni un po’ più “morbidi”, magari frasi come “In attesa di un suo cortese riscontro, le porgo i miei saluti” o “In attesa di una sua cortese risposta, la saluto distintamente“.

Dopo aver scelto la forma di congedo che ti sembra più consona al messaggio che hai appena composto, apponi la tua firma (puoi semplicemente indicare il tuo nome e cognome o inserire la tua firma completa, comprensiva delle tue informazioni di contatto). Per concludere, rileggi ancora una volta l’email e, se è tutto a posto, inviala al destinatario.

Come scrivere una mail formale a più destinatari

Per inviare una mail formale a più destinatari, oltre a seguire i suggerimenti che ti ho dato in questo mio tutorial, devi conoscere la differenza tra i campi di testo CC e CCN, ovvero Copia Conoscenza e Copia Conoscenza Nascosta.

Il campo di testo Copia Conoscenza serve per inviare un’email in copia a più destinatari: coloro che sono indicati in quel campo riceveranno l’email in copia e non come destinata direttamente, a indicazione che il mittente desidera che siano aggiornati su quel determinato argomento.

Il campo di testo Copia Conoscenza Nascosta, invece, consente di inviare un’email a più persone senza che il destinatario, ed eventualmente gli altri utenti in copia, possano vedere il suo indirizzo email.

In sostanza, la differenza tra CC e CCN sta nel fatto che, utilizzando il campo di testo CCN, il mittente può inviare a più persone un’email senza che i destinatari sappiano che si tratti di un’email inviata a indirizzi multipli.

A tal proposito, per inviare un’email formale più destinatari, non devi fare altro che utilizzare il campo di testo CC o CCN, a seconda se vuoi che i destinatari sappiano che si tratti di un’email con destinatari multipli o meno. In caso di dubbi o problemi, leggi la mia guida su come inviare un’email a più destinatari.


Tomado de: https://www.aranzulla.it/come-scrivere-una-email-formale-1052600.html


viernes, 17 de diciembre de 2021

Le tradizioni natalizie italiane più belle: scopri il Natale da Nord a Sud!

 Il nostro Bel Paese è ricco di storia e tradizione, soprattutto durante le feste di Natale ogni regione di Italia ha il proprio modo di celebrarlo!




Il Natale è ormai alle porte e da qualche giorno la sua atmosfera incantata si è diffusa in ogni angolo: dalle case, alle strade, le lucine, gli alberi colorati e i pacchetti regalo ci ricordano che in questo determinato perdiodo siamo tutti più buoni. La festa più importante dell’anno porta con sé consuetudini e tradizioni che si ripetono ogni anno da secoli, trasmesse da madre in figlio fino ai giorni nostri. Ma vi siete mai chiesti quali siano le tradizioni di ogni regione del nostro bel paese? Ripercorriamo idealmente lo stivale e scopriamole insieme!


Italia del Nord





Lombardia

Lombardia è sinonimo di Panettone e Panettone è sinonimo di Natale, non solo in Italia, ma in tutto il mondo. La leggenda racconta che questo dolce sia nato casualmente, senza la ricerca di una ricetta elaborata o di ingredienti particolari; sembra che il garzone di un fornaio, per rendere il pane più sostanzioso visto il freddo invernale e la scarsità di cibo, decise di arricchirlo aggiungendo uova, burro e frutta candita, regalando così al mondo un dolce che con i secoli diventerà uno dei simboli più conosciuti delle festività.


Veneto

In Veneto invece esiste una tradizione davvero particolare: a Verona infatti i regali non li porta Babbo Natale, ma Santa Lucia. Si narra infatti che durante le festività dell’anno 1200, in città si diffuse una sorta di epidemia che colpiva sopratutto la vista dei bambini e che, per scongiurarla, le mamme devote decisero di portare i loro figli in pellegrinaggio a piedi nudi per chiedere la grazia a Santa Lucia, da sempre santa protettrice dei non vedenti. Per convincere i piccoli a mettersi in marcia nonostante il freddo, promisero ai bimbi che al loro ritorno la Santa avrebbe fatto trovare loro dei doni di ringraziamento. Da allora la notte tra il 12 ed il 13 dicembre i bambini di Verona attendono che Santa Lucia porti loro dei doni in groppa ad un asinello.


Trentino Alto Adige

In Trentino Alto Adige, il periodo dell’avvento è davvero molto sentito: a parte i caratteristici mercatini di Natale che nascono dalla tradizione popolare di scambiarsi doni artigianali, fatti a mano anziché comprati, c’è una consuetidine particolare, quella della Corona dell’Avvento. Ogni famiglia realizza una corona intrecciando rami di abete e nastri rossi di seta; su di essa vengono inserite quattro candele ed ogni domenica precedente al 25 dicembre, le famiglie si ritrovano intorno al tavolo per accenderne una insieme aspettando il giorno di Natale.

Piemonte

In Piemonte invece, nonostante non sia molto noto, c’è una forte tradizione legata al Presepe che va oltre le più comuni consuetudini legate a questo simbolo indiscusso del Natale. In questa splendida regione infatti, c’è un protagonista del Presepe molto caratteristico: il suo nome è Gelindo e la leggenda narra che sia stato il primo pastore a giungere alla capanna della Natività per omaggiare Gesù Bambino. In suo onore, ogni anno si svolge la Sfilata dei Pastori, o Pastour come dicono in dialetto che rendono grazia al neonato Gesù con dei canti in dialetto alessaendrino.

Centro Italia



Lazio

Per quanto riguarda le tradizioni natalizie del Lazio bisognerebbe scrivere un articola a parte. La presenza del Pontefice nella capitale infatti rende il Natale più solenne rispetto a qualsiasi altra città d’Italia. A Roma i festeggiamenti iniziano l’8 dicembre, quando il Papa raggiunge a piedi Piazza di Spagna per portare dei fiori alla statua della Madonna che si trova di fronte alla chiesa di Trinità dei Monti seguito da un fiume di romani e turisti che assistono con coinvolgimento al rito. Il 24 dicembre poi si svolge la classica messa di mezzanotte in Vaticano e a seguire, la mattina del 25 il Papa diffonde il messaggio pastorale affacciandosi dalla finestra sul sagrato di San Pietro.


Marche

Le Marche a Natale si riempiono di mercatini tipici, il più folkloristico sicuramente quello conosciuto come la Candelara; in un piccolo borgo nel pesarese viene allestita una fiera dedicata esclusivamente alle candele e, per l’occasione, in paese vengono spente tutte le luci artificiali ed accese milioni di candele per creare una magica atmosfera davvero suggestiva.


Toscana

In Toscana le tradizioni natalizie sono molto legate all’elemento del fuoco, nell’accezione di portatore di luce e calore. In un paesino in provincia di Lucca si svolge uno dei riti più particolari della regione, quello dei Natalecci: si tratta di imponenti costruzioni fatte con i rami e gli arbusti ricavati dalla pulitura del sottobosco durante l’autunno, che superano anche i 10 metri. Secondo la tradizioni, i Natalicci vengono arsi il giorno della Vigilia e bruciano per tutta la notte illuminando la strada al Bambino Gesù.

Molise

Tra le tradizioni natalizie del Molise spicca fra tutte quella della Faglia di Oratino, un borgo medievale perfettamente consevato. Qui viene costruito un cero fatto di rami secchi e canne altro circa 15 metri, che viene portato a spalla da 40 persone del luogo fino alla chiesa più importante del paese, dove viene bruciato per tutta la notte della Vigilia. La mattina di Natale poi le persone si ritrovano nella piazza per raccogliere i resti dell’enorme falò e conservali come augurio di felicità e prosperità per l’anno nuovo.



Italia del Sud


Puglia

In Puglia il Natale è gastronomia, mercati e presepi. A Lecce ogni anno all’interno del meraviglioso anfiteatro romano viene realizzato uno splendido presepe monumentale in cui vengono ricreati i tipici ambienti rurali del Salento con gli ulivi, i muretti di mattoni bianchi e le rappresentazioni gli antichi mestieri che vengono raffiguranti con statue in gesso e cartapesta. Sempre a Lecce si svolge poi la classica Fiera di Santa Lucia dove, oltre alle classiche bacarelle che offrono i deliziosi prodotti tipici regionali, molti artigiani locali mettono in mostra i propri presepi realizzati rigorosamente a mano.

Calabria

In Calabria Natale è servito a tavola! La tradizione infatti ruota tutta intorno al cenone della Vigilia che è il frutto della collaborazione di tutta la famiglia e anche dei vicini di casa, per sottolineare lo spirito aggregativo di queste festività. In alcune località il cenone deve essere costituito di 13 portate, come i 12 apostoli con il Cristo, mentre in altre solo di 9, come i mesi di gravidanza in ricordo di quella della Vergine Maria. In nessuna tavola però può mancare il classico pane di Natale che i calabresi chiamano u Natalisi: secondo la leggenda sono i cari defunti a preparare questo pane per simboleggiare la loro presenza ai festeggiamenti in famiglia.

Isole

Sicilia

Pensando alla Sicilia rimane difficile immaginare i classici paesaggi tipici invernali che caratterizzano il periodo delle festività, ma anche in questa splendida terra baciata dal sole il Natale arriva con tutte le sue tradizioni. Tutto ha inizio l’8 dicembre quando le strade e le case si vestono a festa e proseguono con le celebrazioni in onore di Santa Lucia, molto cara agli isolani e patrona della città di Siracusa. Famosi sono i canti natalizi, le cosiddette Novene che gli zampognari intonano in dialetto animando le strade della città, ma anche i presepi viventi. Il più suggestivo sicuramente quello di Custonaci, in provincia di Trapani, che prende vita all’interno di una grotta naturale affacciata sul mare. Una tradizione tutta siciliana è quella del gioco della Zecchinetta, un antico gioco di carte che la leggenda vuole sia stato inventato dai lanzichenecchi nel sedicesimo secolo; originariamente era accessibile solo agli uomini, mentre oggi sono ammesse ovviamente anche le donne ed ogni partita si conclude tra le risate e l’entusiasmo generale quando il banco paga i vincitori.

Sardegna

In Sardegna, il Natale è sinonimo di riunione, di condivisione e di famiglia; in passato infatti durante le festività i pastori rientravano a casa dalle montagne per riunirsi finalmente alla propria famiglia, solitamente intorno al fuoco del camino che per l’occasione veniva rimbiancato e decorato. Oggi sono ancora numerose le tradizioni particolari che si tramandano da secoli, una su tutte quella del “Signum Judicii” o “Señal del Judici”: nella cattedrale di Alghero, la notte dellla Vigilia, i fedeli intonano questo antico canto medievale in catalano, una sorta di invocazione del Bambino Gesù con la chiesa completamente al buio. Solo alla fine del canto, quando secondo la credenza lo Spirito Santo arriva tra i fedeli, la cattedrale viene illuminata improvvisamente a giorno. Altra usanza tipica del periodo delle festività è quella della “ Sa Candelaria” che si svolge il 31 dicembre; a partire dal mattino i bambini bussano di porta in porta chiedendo il pane (preparato proprio per quest’occasione e conosciuto come cocones), la frutta, i dolciumi e qualche moneta ponendo sempre la stessa domada: “a nolla dazes sa candelaria?” ( “ci date la candelarìa?”).

Si conclude così il nostro viaggio ideale alla scoperta delle tradizioni natalizie del nostro Bel Paese. Se avete da suggerirci qualche altra consuetudine o semplicemente raccontarci quali sono le usanze tipiche della vostra città o del vostro paese, saremmo davvero curiosi di scoprirle!






miércoles, 28 de julio de 2021

Corso di lingua italiana: Vantaggi dello studio dell'italiano per la tua carriera professionale

 


L'italiano è una lingua molto facile da imparare, con una grammatica e delle parole molto simili alle nostre e con una musicalità che attrae immediatamente l'ascoltatore. Si caratterizza come una lingua romantica, con una cultura musicale e cinematografica molto ricca, dalla quale si può imparare molto quasi senza sforzo. È una delle lingue ufficiali dell'Unione Europea, ed è una lingua ufficiale in Italia, il suo paese d'origine, in Svizzera, a San Marino, nella Città del Vaticano, a Malta e in parti della Croazia e della Slovenia.

Decidendo di imparare a parlare italiano, ti aprirai a una lingua e a una cultura antica che ha plasmato il volto del mondo come lo conosciamo oggi, anche grazie all'importanza e al potere dell'Impero Romano più di 2000 anni fa.

È sempre stato apprezzato come linguaggio della cultura, dell'arte e della musica. Conoscere l'italiano è fondamentale per comprendere un gran numero di testi scientifici e letterari di grande importanza a livello europeo e mondiale. Solo il 2% delle persone nel Regno Unito, e poco più in Spagna, può sostenere una conversazione in italiano. Il British Council English Effect (BCEE) ha rivelato che l'italiano ha avuto una grande influenza sul vocabolario francese e inglese con parole che hanno trovato la loro strada nella comunicazione quotidiana. Imparare l'italiano ti porterà in un viaggio fantastico, iniziando da Milano e passando per la capitale, Roma, attraverso la Puglia prima di finire in Toscana.

Devi sapere che l'italiano è la quarta lingua più richiesta dai datori di lavoro, un'ottima ragione per iniziare a studiare l'italiano, no? Stimiamo che quasi il 14% delle posizioni da occupare, soprattutto nel settore finanziario e bancario, richiedono la conoscenza di questa lingua. Se vuoi imparare questa lingua, prendere lezioni private di italiano può essere un'ottima opzione, in quanto è un metodo di apprendimento che può produrre risultati in un breve periodo di tempo, oltre al fatto che puoi imparare l'italiano in un breve periodo di tempo.


Vantaggi dello studio dell'italiano per una carriera

Perché è una lingua latina

È una lingua di origine latina, essendo la lingua erede del latino parlato dai romani, la lingua italiana presenta una grande difficoltà, che è la sua grande varietà di dialetti. A seconda di dove ti trovi, sentirai diversi tipi di dialetti italiani. Per chi parla spagnolo, imparare l'italiano è molto facile, poiché entrambe le lingue hanno radici latine e sono quindi molto simili. Questa caratteristica può essere una buona ragione per non perdere la motivazione mentre si studia questa lingua.

Perché è il linguaggio dell'arte

L'italiano è la lingua di Dante, Petrarca e Boccaccio, i tre grandi scrittori italiani. È il linguaggio dell'arte, della storia, della scienza, della gastronomia e dell'amore.

Per il lavoro

L'italiano è una delle lingue ufficiali dell'Unione Europea, quindi parlare italiano aprirà le porte a molte organizzazioni internazionali.


Tratto da: https://trabajarporelmundo.org/ventajas-de-estudiar-italiano-para-tu-carrera-profesional/

miércoles, 16 de junio de 2021

Le migliori carriere per chi parla lingue

 



Avere conoscenze in diverse lingue, significa avere le porte aperte per accedere a un gran numero di lavori. Se siete interessati a sapere quali sono le migliori professioni per le persone che parlano le lingue, questo è il vostro articolo.

Conoscere le lingue è un grande vantaggio per accedere a un gran numero di lavori in vari settori. Non solo per accedere alle offerte di lavoro legate alle lingue.

Non ti sei mai imbattuto in offerte di lavoro in cui non sei stato selezionato o non hai potuto nemmeno candidarti a causa del livello linguistico richiesto?

Questa è una realtà al giorno d'oggi, conoscere le lingue apre le porte a un mondo globalizzato.

Ma... Quali sono le migliori professioni per chi parla le lingue? Lo scoprirete qui sotto.

Nonostante il fatto che se si ha conoscenza delle lingue è un vantaggio per accedere a certe offerte di lavoro, infatti, la maggior parte delle offerte che troviamo attualmente richiedono di conoscere le lingue, ci sono una serie di professioni specifiche per le persone con studi in lingue.

Traduttori

Lavorare come traduttore è uno dei principali lavori che troviamo per il pubblico multilingue. È una carriera molto flessibile con la possibilità di lavorare da casa.

Normalmente, è necessario aver studiato traduzione e interpretariato per accettare uno dei lavori che vengono offerti per lavorare per aziende, istituzioni, ecc. Inoltre, molti di questi traduttori tendono a specializzarsi in vari soggetti; traduzione legale, medica o tecnica, al fine di qualificarsi per un lavoro ben pagato.

Oltre a lavorare per aziende o organizzazioni pubbliche o private, c'è anche la possibilità di lavorare come libero professionista o freelance per agenzie di traduzione.

È obbligatorio avere una laurea per lavorare come traduttore? È conveniente, ma non obbligatorio, almeno per certi lavori. Sì, ci sono possibilità per persone senza una laurea in traduzione e interpretariato.

Infatti, attraverso internet, ci sono molte opzioni per guadagnare soldi come traduttore dove puoi guadagnare soldi extra.

Un'altra grande opzione è quella di creare il tuo business online e offrire i tuoi servizi come traduttore e altri prodotti. Se vuoi lavorare da qualsiasi parte del mondo come un vero nomade digitale, questa opzione è altamente raccomandata.

Interprete

L'interpretariato, anche se non è per tutti, è un'altra opzione ricorrente per le persone che parlano diverse lingue.

Un interprete traduce il discorso orale da una lingua all'altra. Ci sono diverse modalità: interpretazione simultanea; quando si fa in tempo reale o interpretazione consecutiva; quando una persona parla e l'interprete traduce durante la pausa.

Logicamente, per ottenere un lavoro come interprete, è necessario avere una formazione relativa alla posizione. Tuttavia, a seconda dell'offerta di lavoro, si possono trovare opportunità per persone senza formazione, o semplicemente persone che sono bilingui.

Dove puoi lavorare come interprete

Ci sono molte opzioni, da lavorare per aziende private a lavorare per organizzazioni internazionali, conferenze professionali, ambasciate, servizi medici, tribunali, scuole o altri servizi pubblici.

Puoi prendere uno di questi lavori come dipendente pubblico, lavorando permanentemente per una singola organizzazione; di solito offre alti stipendi mensili, sicurezza del lavoro, così come altri benefici che vengono dall'essere un dipendente pubblico.

L'altra opzione è quella di lavorare come libero professionista; offre più libertà di lavorare per diverse organizzazioni e può combinare il lavoro con altre attività. Per esempio, avere un blog professionale o fare traduzioni per soldi extra.

Insegnante di lingua

Tutto quello che sai, lo puoi insegnare, ricordalo.

L'insegnante di lingue è un'altra opportunità di carriera per le persone con conoscenza di diverse lingue. Tuttavia, nella maggior parte dei casi avrete bisogno di una laurea per insegnare.

Lavorare come insegnante di lingua ti aiuterà a trovare un lavoro ovunque tu vada. In un mondo globalizzato, le lingue sono sempre più necessarie.

Dove lavorare come insegnante di lingue

L'insegnamento delle lingue è una delle carriere più promettenti. Le opzioni per lavorare come insegnante di lingue, sia a livello nazionale che all'estero, sono molto ampie e si può insegnare in scuole, università, accademie, scuole di lingua ufficiali, ONG, organizzazioni pubbliche e private, classi online, creando corsi di lingua,...
Quali sono le lingue più usate

Ci sono centinaia di lingue nel mondo, ma come saprai, alcune sono più usate di altre e quindi avrai più opportunità, anche se ci può essere anche più concorrenza.

Diamo un'occhiata alle lingue più popolari per l'apprendimento delle lingue.

L'inglese è la lingua più richiesta. Questo implica che c'è una grande richiesta di insegnanti in questa lingua, anche se la concorrenza è alta e la gente di tutto il mondo che può insegnare questa lingua è alta, poiché ci sono molti paesi anglosassoni.

Altre lingue richieste con le quali si possono trovare opportunità di lavoro come insegnante di lingue sono il tedesco, il cinese, lo spagnolo, il francese, il portoghese, il russo, l'arabo, l'italiano.

Anche se ci sono anche lingue come il norvegese o il finlandese che, sebbene siano meno richieste, sono richieste soprattutto per lavorare in queste destinazioni.

Come potete vedere, le lingue più richieste non hanno niente a che vedere con l'ordine delle lingue più parlate nel mondo. Ecco un'infografica con le lingue più parlate.

Formazione per lavorare come insegnante di lingue

La formazione per lavorare come insegnante di lingue è essenziale. Ci sono diverse opzioni per acquisire una formazione che ti permetta di lavorare come insegnante di lingue. A seconda di dove vuoi insegnare le lingue, dovrai avere diversi tipi di formazione o qualifiche.

Puoi ottenere questa formazione attraverso corsi di scuola di lingue, corsi online o attraverso una laurea come una laurea in filologia o un master equivalente.
Per esempio, per lavorare come insegnante di spagnolo in un'università, di solito richiedono un master in insegnamento dello spagnolo come lingua straniera o un dottorato in filologia.

Se hai intenzione di offrire lezioni di inglese, dipenderà anche da dove darai le tue lezioni, non è lo stesso dare lezioni in un'accademia online, in una scuola o in un'università. Tuttavia, nella maggior parte dei casi è necessario avere il TELF o il CELTA e avere un buon livello di inglese. A volte può anche essere richiesto di avere un master nell'insegnamento della lingua inglese.

Devi anche tenere presente che, per ottenere un posto in un istituto o in una scuola ufficiale di lingue, devi superare alcuni esami precedenti che ti daranno accesso a un posto in uno di questi centri.

Guida turistica

Se hai competenze linguistiche e una passione per il settore dei viaggi e del turismo, lavorare come guida turistica è un'altra opzione di impiego ricorrente per le persone con competenze linguistiche.

Tuttavia, è necessario soddisfare alcuni requisiti come il servizio clienti, la capacità di parlare in pubblico, le capacità organizzative, un gusto per la storia, l'arte e l'architettura o una passione per lo sport e i viaggi.

Per lavorare come guida turistica, in alcune città o paesi, è necessario avere una carta speciale di guida turistica che certifichi il tuo lavoro. Questo perché in molte destinazioni le guide turistiche non ufficiali si intrufolano.

Queste carte possono essere ottenute nelle agenzie di ogni comunità autonoma o anche attraverso le stesse agenzie di guide turistiche che possono aiutarvi con le pratiche.

Attenzione, non ci sono solo opzioni per lavorare come guida turistica in città che mostrano chiese e musei.

Lavorare come guida copre molto di più, e a volte, diventa una professione che può portarti in giro per il mondo. Puoi anche lavorare come guida per il turismo attivo, escursioni, immersioni, ciclismo... e le lingue saranno sempre essenziali perché lavorerai con un gruppo di stranieri.

Formazione per lavorare come guida turistica

Idealmente, dovresti avere una laurea in turismo, anche se questo non è sempre il caso. D'altra parte, avere competenze linguistiche e persino qualifiche può aprire le porte per lavorare come guida turistica sia a livello nazionale che internazionale.

Ci sono anche corsi specializzati per diventare una guida turistica.

Le lingue sono essenziali per optare per questo tipo di lavori.

Interprete di lingua dei segni

Lavorare come interprete del linguaggio dei segni (ILS) è anche un'opzione per le persone con competenze linguistiche. Questi professionisti permettono la comunicazione tra gli utenti del linguaggio dei segni e quelli del parlato (o viceversa).

La lingua dei segni è ufficialmente riconosciuta come avente una propria grammatica, vocabolario e struttura, molto diversa dallo spagnolo. Nel linguaggio dei segni si usano le mani, le forme e le espressioni per comunicare, non le parole.

Ogni paese ha la sua versione del linguaggio dei segni.

Dove lavorare come interprete di segni

Le opzioni per lavorare come interprete di lingua dei segni sono così ampie come per altri lavori di traduzione.

I posti di lavoro dove si può trovare un lavoro come interprete di segni potrebbero essere divisi per ambiente:

- Legale - Incontri con avvocati, lavoro con la polizia o nei tribunali e nelle prigioni....
- Business - Conferenze, colloqui di lavoro, riunioni, eventi...
- Educazione - Scuole, formazione professionale, di solito in classe...
- Medico - Lavorare in ambienti medici come ospedali, ambulatori e così via con i professionisti della salute.
- Eventi religiosi, sociali e culturali, serate di gala...

Formazione per lavorare come interprete di segni

La formazione per lavorare come interprete di segni si basa essenzialmente su corsi o cicli di formazione per imparare la lingua e l'interpretazione. Questi corsi di solito durano da uno a due anni.

In alcune università ha iniziato ad essere studiato come un diploma universitario, come nel caso dell'Università Rey Juan Carlos. Anche altre università straniere come l'Università di Amburgo, il Trinity College di Dublino o l'Università di Bristol includono questo programma di formazione nei loro programmi di laurea.

Altri lavori in cui le competenze linguistiche sarebbero utili

Ci sono altre professioni che richiedono competenze linguistiche. Queste sono professioni che completano molto bene le competenze linguistiche. Può essere un'altra buona opzione se non siete interessati alle precedenti.

Giornalismo

Anche se le lingue sono un complemento essenziale per lavorare, specialmente come giornalista internazionale, se vuoi lavorare come corrispondente estero, avere delle competenze linguistiche ti aprirà le porte. Ancora di più se parli lingue diverse da quelle abituali.

Naturalmente, per lavorare come giornalista, è necessario avere un background in giornalismo.

Finanza

Molte banche internazionali, compagnie di assicurazione e altre società di contabilità operano su base di opportunità e offrono la possibilità di lavorare in uffici all'estero.

Importazione - Esportazione

Le aziende che conducono affari di importazione o esportazione spesso assumono professionisti che parlano diverse lingue per condurre i loro affari.

A livello tecnico, la capacità di parlare una lingua straniera è importante in qualsiasi industria che comporta il trasporto di beni o servizi attraverso i confini internazionali.

Si vedono molti annunci di lavoro per persone che parlano lingue come il russo, l'arabo o il cinese. Per trovare questi lavori, basta andare sui principali motori di ricerca e cercare traduttore/interprete. Linkedin è un buon strumento per trovare questo tipo di offerte di lavoro.

Legale

Un altro dei grandi campi in cui la conoscenza di altre lingue può aprire le porte per ottenere un lavoro molto interessante.
Le questioni legali internazionali sono all'ordine del giorno. Molte aziende multinazionali hanno grandi squadre di professionisti di questo tipo per risolvere tutti gli incidenti che possono sorgere.

Turismo

Le lingue sono essenziali per lavorare nel settore del turismo, un settore in forte crescita.

Nella maggior parte dei programmi di formazione legati al turismo, si studiano diverse lingue. Un manager del turismo, per esempio, deve conoscere diverse lingue per poter comunicare adeguatamente e comunicare a livello internazionale con altri professionisti.

Lavorare alla reception di un hotel o di un resort richiede anche la conoscenza di diverse lingue.

Altri possibili impieghi nel settore turistico sono la gestione degli alloggi (dagli hotel agli ostelli, alle crociere, ai campeggi, ecc.), la ristorazione, i servizi di accoglienza, l'informazione, l'intermediazione, la consulenza turistica, ecc.

Se ti piace lavorare nel settore del turismo e hai la conoscenza di diverse lingue, avrai un vantaggio rispetto ad altri professionisti quando si tratta di trovare un lavoro.

Gestione degli eventi

Se vuoi lavorare nella gestione degli eventi ad alto livello, dovrai avere competenze linguistiche oltre alla formazione in gestione degli eventi.

Se dovete organizzare un grande matrimonio internazionale, un evento musicale, un festival internazionale di musica, o anche i giochi olimpici, avrete bisogno di conoscere almeno diverse lingue per organizzare correttamente l'evento con centinaia di persone provenienti da diverse destinazioni.

Assistenti di volo o assistenti di volo

Oltre alle lingue, lavorare come assistente di volo ti offre qualcosa che tutti i seguaci di Trabajarporelmundo.org amano, viaggiare.

Potrai viaggiare e conoscere diverse destinazioni, anche se a volte, a seconda del volo, non ti dà molto tempo. Tutto dipende dalla compagnia e dai percorsi che si fanno.

Tuttavia, il lavoro di assistente di volo ti offre un'opportunità unica di combinare la tua passione per i viaggi, le lingue e le persone.

Gli assistenti di volo, oltre a servire i passeggeri sui voli o a servire le bevande, sono anche incaricati della sicurezza dei passeggeri. Controllano le attrezzature di emergenza, i servizi igienici, ecc. per assicurarsi che tutto sia in ordine.

Per quanto riguarda l'addestramento per diventare assistente di volo, dovrai superare un corso di assistente di volo (Flight Attendant) in una scuola approvata. Qui hai accesso ad alcuni programmi di formazione per assistenti di volo.

I requisiti per lavorare come assistente di volo sono rigorosi, variano a seconda della compagnia, tuttavia, si chiede di essere in buona salute, saper nuotare, avere un'altezza minima (varierà a seconda della compagnia), istruzione minima di scuola superiore, conoscenza delle lingue, buon aspetto, buona vista, o avere tra i 21 e i 30 anni circa, oltre alla disponibilità geografica.

Copywriter

Al giorno d'oggi, grazie a internet, ci sono molti siti web che cercano persone che parlano diverse lingue per lavorare alla traduzione di articoli di blog.

Puoi trovare questo tipo di offerte su siti web o giornali dove pubblicano opportunità di lavoro per copywriter.

Questi lavori di solito assumono freelance per lavorare a distanza. A volte, per occupare uno di questi lavori, è necessario avere conoscenze di WordPress.

Come aumentare le tue possibilità di ottenere un lavoro che richiede competenze linguistiche

Al giorno d'oggi, la formazione è essenziale per ottenere un buon lavoro.

Formazione


Se stai cercando un lavoro per una società, un'istituzione o un'organizzazione, devi tenere presente che ti chiederanno di avere una formazione relativa alla posizione.

Competenze

Inoltre, aggiungere che hai delle competenze è un extra per i datori di lavoro che guardano il tuo profilo. Le competenze tecnologiche sono essenziali al giorno d'oggi. Avere un minimo di conoscenza degli strumenti tecnologici e informatici è essenziale.

Certificati di lingua

Avere certificati delle lingue che parlate sarà un ulteriore vantaggio. Per esempio, avere il TELF, TOELF, IELTS, Cambridge English... (nel caso dell'inglese), DELF A1, DELF A2, DELF B1, DELF B2, DALF C1 o DALF C2 (nel caso del francese).

Marchio personale

Ultimo ma non meno importante, guadagnerete molto di più avendo un marchio personale ben stabilito.

Lavorate sul vostro marchio fin dall'inizio, dategli attenzione, impegno e desiderio di distinguersi. Se lavori bene sul tuo marchio personale, finiranno per cercarti per lavorare per loro invece che per cercare un lavoro. Qui troverete alcuni consigli per creare il vostro marchio personale.