martes, 1 de diciembre de 2020

Come studiare durante le vacanze

Spesso durante le vacanze ci si ripromette di portarsi avanti con lo studio arretrato e recuperare il tempo perduto. Tanti bei propositi che nella maggior parte dei casi vengono disattesi. Come studiare durante le vacanze è il pensiero più ricorrente degli studenti durante questo periodo dell’anno.

La verità è che durante le ferie è molto difficile trovare gli spazi per rimanere concentrati a studiare ed il clima vacanziero non aiuta di certo in questo senso.

Come studiare durante le vacanze di Natale?

Se hai necessità di studiare durante le feste, il nostro consiglio è quello di farti un programma di studio realistico che tu possa rispettare facilmente e nel quale ti proponi di studiare un numero di pagine limitato, compatibile con il fatto che sei in vacanza. E’ inutile programmarsi giornate e giornate dedicate allo studio che poi non si è in grado di rispettare con tutta la frustrazione che ne consegue.

Non fare nemmeno un programma generico in cui ti impegni a studiare “X” pagine entro una certa data. Non serve a nulla e finirai per rimandare continuamente lo studio. Scegli invece fin da oggi in anticipo quali giornate specifiche (o meglio quali mezze giornate) dedicherai allo studio, sempre senza esagerare.

Come esempio ti indichiamo una possibile programmazione di studio durante le vacanze di Natale:

– mezza giornata di studio  il 28, 29, 30 dicembre
– mezza giornata di studio il 4, 5, 7 gennaio.

Questo è il programma di massimo impegno che consigliamo, che se rispettato consente di fare un buon lavoro senza sacrificare le vacanze.

Vale molto di più un programma di 6 mezze giornate fatte bene in maniera proficua, che programmare intere giornate di lavoro che si riducono poi a poche ore di studio di qualità.

Infine, se ne hai la possibilità, scegli per studiare un luogo in cui ci sono anche altre persone che studiano, come una biblioteca o un’aula studio. Vedere altre persone che studiano, di solito aiuta a rimanere più concentrati e a lavorare meglio, a maggior ragione durante le vacanze.

Tomado de: http://www.metododistudio.it/come-studiare-durante-le-vacanze/


lunes, 3 de agosto de 2020

Età ottimale per imparare una lingua: 7 vantaggi che gli adulti hanno rispetto ai bambini

Quante volte abbiamo letto o sentito ripetere frasi del tipo “i bambini possono imparare le lingue molto più facilmente rispetto agli adulti”? Personalmente migliaia di volte! Il problema è che in tantissimi casi questo luogo comune, fondato o meno che sia, si trasforma in una patetica scusa per rinunciare ad imparare una lingua.

Mi capita spesso d’incontrare qui in Francia tante persone (più o meno giovani) di origine italiana che non parlano una parola della lingua dei propri genitori. “Peccato non mi abbiano parlato in italiano” ripetono tutti, alternando spesso commenti del tipo “ormai è troppo tardi”, “sono troppo vecchio per imparare” o “è troppo difficile alla mia età”. La mia reazione naturale è tentare di convincerli del fatto che si sbagliano alla grande, perché si può imparare una lingua a qualsiasi età e persino più facilmente di un bambino. La mia personale avventura con le lingue straniere è iniziata dopo la soglia dei vent’anni e potrei citare decine e decine di esempi di conoscenti che sono riusciti a padroneggiare una lingua in poco tempo iniziandone lo studio a 30, 40 o persino 60 anni! Secondo me, chiunque rinunci a voler parlare una lingua straniera solo perché esisterebbe un’età ottimale per l’apprendimento, si sta mascherando dietro una scusa poco credibile.

Non sto assolutamente negando che i bambini abbiano alcuni vantaggi rispetto agli adulti per imparare una lingua, ma tengo a precisare che gli studi condotti nel campo non sono arrivati ad evidenze empiriche di migliori performance del cervello di un bambino rispetto a quello di un adulto. Anche “il mito dei primi tre anni” (traducendo il titolo di un interessante saggio di John Brier e le ricerche sul periodo critico dell’apprendimento (sino ai 12 anni) non hanno trovato i vari studiosi concordi.

Non è l’obiettivo di quest’articolo dibattere se esista davvero un età ottimale per imparare una lingua o se un bambino impari meglio e più facilmente di un adulto (per i più curiosi rimando a questo articolo), ma dimostrare che si può iniziare ad imparare una lingua lungo tutto l’arco della nostra vita perché ogni età ha i suoi punti di forza. Vediamo, dunque, insieme 7 vantaggi che gli adulti hanno rispetto ai bambini ed impariamo a sfruttarli!

1) Motivazione

Uno dei vantaggi maggiori, ahimè troppo spesso dimenticato: un adulto sa esattamente perché vuole imparare una lingua straniera e saprà di conseguenza come motivarsi. Per ottenere un lavoro migliore, per cavarsela durante i viaggi, per mantenere il cervello allenato… sono tanti i motivi che possono spingerci a voler imparare una lingua (in questo articolo ne indico 7). I bambini non sono sensibili a questi argomenti razionali: i metodi di insegnamento destinati a studenti molto giovani devono inventarsi mille trucchi per catturare la loro attenzione, tentando faticosamente di trasformare tutto in un gioco. D’altronde, chi di noi, durante l’infanzia, non preferiva giocare piuttosto che andare a scuola e studiare? La motivazione è, a mio parere uno dei fattori chiave dell’apprendimento di una lingua: noi adulti siamo molto più capaci dei bambini di utilizzare questo carburante naturale per ottenere grandi risultati.

2) Basi (parole comuni a più lingue)

A differenza di un bambino, costretto a partire da zero (e nemmeno capace di parlare nel caso di un neonato), gli adulti possono sfruttare l’enorme mole di parole comuni a tante lingue per comprendere e parlare un idioma. Pensate solo all’uso comune di francesismi come charme, lingerie, décolleté, foulard, toilette, gaffe (solo per citare qualche esempio) o l’impiego di termini inglesi divenuti oramai universali come computer, mouse, week-end, show, best seller, casual, mobbing (l’elenco potrebbe essere interminabile). In pratica, un adulto non inizia mai da zero: ogni volta che cominciamo a studiare una nuova lingua, ne conosciamo già tante parole senza spesso rendercene conto. Un vantaggio enorme se ci pensate !

3) Fonetica (suoni che già conosciamo)

lista-parole-piu-utili-inglese-francese-spagnolo-mosalingua(wordle)Chi studia spagnolo imparerà da subito che la “v” in Spagna si pronuncia come la “b” di bottone in italiano. Un inglese che voglia parlare francese, capirà presto che la consonante ç è come la “s” nella parola “sun” e persino quando s’impara ad esempio l’alfabeto hiragana in giapponese, si potrà quasi sempre far riferimento ad una consonante che già sappiamo pronunciare. Un neonato è per circa due anni incapace di pronunciare suoni e di conseguenza parole di senso compiuto (spesso solo i genitori riescono a capirlo); anche in seguito alcuni suoni presenteranno grandi difficoltà: il mio nipotino ha impiegato 3 anni e mezzo per imparare a pronunciare correttamente il mio nome (ero Luha per lui malgrado non sia toscano 🙂 ) e sono sicuro che anche chi legge avrà tanti esempi da citare. In poche parole, il nostro vantaggio rispetto ai bambini è saper già parlare, conoscere i tanti suoni che sono uguali in molte lingue e poter fare collegamenti tra fonemi di lingue diverse per capire come pronunciarli.

4) Comunicazione non verbale

Quante volte siamo riusciti a cavarcela all’estero grazie alla forza della comunicazione non verbale? Noi italiani siamo famosi per l’uso dei gesti e delle espressioni del viso per accompagnare le parole. E quando il nostro inglese fa cilecca, ecco che le nostre mani e visi iniziano a “parlare”. Tuttavia da piccolissimi questo linguaggio universale è poco sviluppato se non del tutto inesistente per i neonati… è chiaro quindi che vantaggio enorme abbiano gli adulti: non importa se si voglia esprimerlo in spagnolo, cinese o turco, il nostro messaggio passerà molto più facilmente quando accompagnato dalla comunicazione non verbale.

5) L’esperienza (ricordi e riferimenti culturali)

Uno dei metodi più potenti per memorizzare un vocabolo è associarlo ad un’immagine mentale, meglio se legata alla nostra esperienza. Ne abbiamo parlato in questo  articolo, ma solo per fare un esempio se volessimo ricordare la parola “cockroach” in inglese anziché collegarla alla traduzione italiana “scarafaggio”, sarà meglio collegarla all’immagine che abbiamo di uno scarafaggio. Personalmente ho associato il vocabolo ad un’esperienza: una sera con degli amici abbiamo fatto sosta in una pensione a Potenza (eravamo diretti nel Gargano). Stavo per coricarmi quando sul letto ho visto uno scarafaggio ! Nella mia memoria “cockroach” è quello scarafaggio che tanto mi aveva shockato e che non potrei mai dimenticare. Quanto più grande è la nostra esperienza, tanto più saremo capaci di associare le parole a ricordi e riferimenti legati alla nostra cultura. I bambini, avendo pochissima o nessuna esperienza, possono difficilmente avvalersi di questo potentissimo metodo.

6) Libertà e indipendenza (gestire tempo, attività, soldi…)

È una delle cose che più ci seccava da piccoli, ma sino ad una certa età non si è liberi di andare in giro, di vedere la televisione sino a tardi, di telefonare a chi si vuole… insomma un bambino deve fare i conti con i limiti imposti dai propri genitori e la sua libertà è inversamente proporzionale alla severità di quest’ultimi (più severità = meno libertà). Solo molto tardi (diciamo a partire dei vent’anni) una persona raggiunge gli agognati traguardi della libertà e indipendenza. Per imparare una lingua è essenziale parlarla: un adulto può uscire ed incontrare dei madrelingua, organizzare un viaggio, telefonare su Skype ad uno sconosciuto contatto in Argentina solo per parlare in spagnolo magari (l’avessi fatto da piccolo i miei mi avrebbero sequestrato il computer per una settimana)! E poi ci sono i soldi: un adulto può lavorare un anno, farsi un gruzzoletto e vivere per un anno nel paese in cui si parla la lingua obiettivo. Un bambino potrà solo in casi rarissimi riuscirci e sempre se i suoi sono d’accordo! Insomma le infinite possibilità della vita sono quasi totalmente precluse al mondo dell’infanzia e dell’adolescenza: il nostro vantaggio è davvero enorme se ci pensate bene!

7) Capacità d’analisi e concentrazione

My Roommate StudyingSebbene credo la grammatica vada studiata dopo essersi prima un po’ “bagnati” nella lingua da apprendere, non sono tra quelli che dicono che il suo studio sia inutile. Le regole grammaticali possono consolidare notevolmente quello che abbiamo imparato: lo studio serio di una lingua, soprattutto se fatto nel modo ed al momento giusto, paga sempre e tanto. Noi adulti siamo molto meglio equipaggiati di un bambino per comprendere concetti difficili come le regole grammaticali; inoltre, la nostra capacità di concentrarsi è oggi di gran lunga superiore rispetto agli anni dell’infanzia. Basta andare in una scuola elementare e tentare d’insegnare un po’ di grammatica inglese agli alunni: dopo pochi istanti, sarà chiaro che non riusciremo mai mantenere l’attenzione di un gruppo dei bambini parlando ad esempio dell’uso del present perfect. Un adulto è poi in grado di capire che una parola deve avere un determinato significato sulla base di una radice o di un suffisso o meglio che può formare una parola usando radici diverse per lo stesso suffisso; per esempio, pensate a tutte le parole che si possono comporre usando il suffisso -zione o -tion in inglese (globalizzazione, informazione, globalisation, information…). In sostanza, in quanto a capacità di concentrarsi ed analizzare i dati, non esistono paragoni possibili tra bambini e adulti.


Tomado de: https://www.mosalingua.com/it/imparare-una-lingua-ad-ogni-eta-7-vantaggi-che-gli-adulti-hanno-rispetto-ai-bambini/

viernes, 10 de julio de 2020

¨ HOLLOWAY VIRTUAL 2.0¨

¨ HOLLOWAY VIRTUAL 2.0¨ 
IL NUOVO REPARTO DEDICATO ALLA FORMAZIONE VIRTUALE


Le circostanze attuali sembrano limitarci nelle attività giornaliere che di solito facevano parte della nostra vita quotidiana, ma al contrario di ciò, HOLLOWAY INSTITUTE risveglia il nuovo settore di opportunità online, a cui la nostra comunità studentesca accede dall'apprendimento come un vantaggio competitivo sull'universo virtuale che sta arrivando, che è arrivato, che è qui ed è venuto per restare.

Per questo motivo, è possibile che dal nostro nuovo dipartimento HOLLOWAY VIRTUAL 2.0 sia possibile intraprendere questo viaggio nel cyberspazio con la sicurezza e la fiducia di un team multidisciplinare che supporta un metodo efficace al 100%.

HOLLOWAY VIRTUAL 2.0 cerca di espandere le possibilità nell'ambito dell'apertura del metodo pedagogico che porta innovazione e che integra tre strumenti a livello virtuale:

Videoconferenza, lavagna virtuale e una presentazione che guida, collega, incoraggia e struttura comodamente da casa o in ufficio, scenari che caratterizzano l'attualità.

La natura del presente porta al risveglio, a nuove sfide e incentivi sociali, economici, tecnologici ed educativi che non possono essere sottovalutati, poiché rimangono radicati in ciò che è tradizionalmente più comune.

Tuttavia, nelle circostanze più complesse che il mondo presenta in questi giorni, HOLLOWAY INSTITUTE ha sviluppato un nuovo dipartimento. Ciò conduce la comunità studentesca attraverso il percorso virtuale richiesto oggi, ottenendo un clamoroso successo nelle mani di professionisti, che si occupano anche di fornire una guida personalizzata.

Siamo ancora qui per rendere la vita dei nostri studenti più facile e più pratica, insieme alla loro costante crescita professionale, perché è il nostro lavoro.

Infine, HOLLOWAY INSTITUTE invita l'intera comunità studentesca a riprendere le lezioni di lingua con la certezza di un metodo efficace, nelle mani di esperti qualificati, che garantiscono risultati basati sul compito di ricerca tecnologica permanente applicato con responsabilità pedagogica. Con HOLLOWAY VIRTUAL 2.0 continuerai a trovare ciò che ti ha sempre affascinato del nostro istituto: eccellenza, qualità e raggiungimento degli obiettivi.

Anche se i tempi si restringono, le aspettative devono continuare a crescere; così come il desiderio di raggiungere obiettivi di business e di apprendimento sicuro.

HOLLOWAY VIRTUAL 2.0 non solo ti accompagna nel perfezionamento di una lingua, ma di pari passo convive con le nuove tecnologie adattate alla vita quotidiana, continuerà a sviluppare e innovare i modi più efficaci di insegnare le lingue.

miércoles, 1 de julio de 2020

6 VANTAGGI DELL'AULA VIRTUALE


Se stai pensando di prendere un corso o studiare online, ma non sei sicuro che sia l'opzione giusta per te, continua a leggere. Ecco cos'è un'aula virtuale e quali sono i suoi vantaggi.
Un'aula virtuale è un ambiente di apprendimento online, in altre parole è una classe che viene ricevuta via Internet e che crea uno spazio adeguato per la comunicazione e l'apprendimento a distanza.

A questo ambiente di apprendimento si sarà in grado di accedere tramite software dover scaricare ed eseguire un file sul computer o tramite il web che è l'opzione preferita dal momento che è possibile accedere al portale da qualsiasi dispositivo e in qualsiasi momento.

Nell'aula virtuale puoi connetterti con i tuoi colleghi e tutor in modo sincrono (dal vivo) o in modo asincrono in cui puoi rivedere i contenuti nel momento più conveniente per te e dalla tua postazione di lavoro.

Utilizzerai app di tecnologia didattica come videoconferenze, video, presentazioni, letture, bacheche, chat e forum, tra gli altri.

Con l'istruzione virtuale eliminerai molte delle limitazioni che ti hanno impedito di iniziare o continuare la tua formazione in ambienti tradizionali.

6 Vantaggi dell'aula virtuale:

Nessuna barriera geografica
L'aula virtuale ti dà accesso a una vasta gamma di educatori e istituti educativi in tutto il mondo. Puoi accedere alle migliori università e a un'ampia varietà di carriere non disponibili nella tua posizione geografica.

L'educazione virtuale consente agli studenti di esporre e condividere con culture diverse e superare le barriere tradizionali alla comunicazione, al luogo, al tempo e ai costi.

Risparmio di tempo e denaro
Sarete in grado di risparmiare tempo e denaro non dovendo viaggiare altrove, pagare il parcheggio, il costo che l'istituzione aggiunge all'uso delle strutture e altri servizi fisici.

Risparmierai denaro sulle risorse materiali come blocchi appunti, fogli e stampe poiché il materiale è disponibile online. In poche parole, sarete in grado di fare di più con meno.

Sessioni audio e video

Ci sono diversi vantaggi nell'ascoltare lezioni virtuali e nell'essere in grado di avere il materiale didattico in diversi formati. Uno dei principali vantaggi è che se non puoi partecipare a videoconferenze dal vivo puoi ascoltare la registrazione.

Se riesci a partecipare dal vivo avrai l'opportunità di interagire con i tuoi colleghi e tutor, scambiare idee e risolvere dubbi. Con le registrazioni audio e video, hai la possibilità di ascoltarle tutte le volte che ti serve.

Sarete in grado di conoscere diversi strumenti di apprendimento che permette anche di essere più motivato e mantenere l'interesse per l'argomento. Se si dispone di internet mobile è possibile ascoltare le registrazioni sulla strada per il vostro lavoro o nel tempo libero.
Apprendimento differenziato e flessibile

L'aula virtuale è uno strumento eccellente per differenziare l'insegnamento e quindi facilitare l'apprendimento di diversi studenti.

Spiego che gli studenti più deboli in qualche area possono raggiungere più fiducia e fiducia in se stessi perché possono accedere al materiale tutte le volte che è necessario, per assistere con materiale complementare e per avere il supporto del tutor e di altri colleghi che con collaborazione sostengono la risoluzione dei dubbi e l'offerta di soluzioni.

Per gli studenti più avanzati c'è la possibilità di estendere il loro apprendimento con materiale web complementare e strumenti.

Nell'aula virtuale puoi personalizzare la tua formazione, partecipare attivamente e prendere in consegna il tuo processo di apprendimento essendo facilmente consapevoli dei tuoi progressi e dei tuoi processi di pensiero. (metacognizione).
Uno studente in un'aula virtuale può andare avanti quanto vuole con il supporto del tutor e dei colleghi. Il tutor ti sostiene a diventare uno studente per tutta la vita che costruisce il proprio apprendimento.

Feedback continuo
I tutor sono disponibili per darti un feedback continuo sui tuoi dubbi, il tuo lavoro e le tue prestazioni.

Nell'aula virtuale, il tutor è disponibile dal vivo durante videoconferenze e quasi sempre tramite e-mail, chat o forum.

Il tutor online indicherà per quanto tempo o a che ora sarà disponibile per comunicare con te. La tecnologia favorisce la coesione di gruppo e il sostegno tra pari.

Responsabilità per l'apprendimento
La tecnologia favorisce l'organizzazione e la classificazione dei documenti e la loro disponibilità. Puoi accedervi 24/7 tutte le volte che vuoi e sono facili da localizzare.

Le lezioni includono materiale supplementare e opzioni di strumenti e suggerimenti con i quali puoi estendere il tuo apprendimento.

Gli studenti che hanno avuto problemi con l'organizzazione del loro apprendimento possono trovare nell'aula virtuale nuove forme e strumenti che ne facilitino lo stile e le preferenze, da giochi, video, audio e storie ai testi di lettura tradizionali.

Puoi essere più consapevole del tuo processo di apprendimento, dei tuoi progressi e delle tue esigenze ed essere quello che decide fino a che punto vuoi andare.

L'aula virtuale supera le barriere di tempo, distanza e denaro, se hai un buon servizio Internet e vuoi continuare il tuo apprendimento,

Non aspettare di più! c'è un'alta probabilità che questa diventerà la tua modalità di apprendimento preferita.


lunes, 1 de junio de 2020

UNA POSSIBILITÀ PER CRESCERE. STUDIARE DA CASA AL TEMPO DEL COVID-19

SCUOLA  

Confinati sì, isolati assolutamente no
E’ un tassello inconciliabile con il Dna del Liceo Attilio Bertolucci quello di rimanere  isolati e chi, in qualità di studente, in questi giorni non è riuscito a constatarlo di persona? Un Dna innovativo e collaborativo è quello su cui fa leva la nostra scuola, il chiaro esempio di un giusto utilizzo della tecnologia non volta ad isolare (come ci accade spesso di vedere oggigiorno, in quella generazione definita “dei pollici”)  ma ad unire. L’esempio appena mostrato è quello di un istituto e di una comunità versatile, che da una situazione avversa cerca di trarre la giusta contromisura, non la più facile e scontata come potremmo essere indotti a pensare noi studenti. Essere scuola, essere comunità significa proprio questo: essere vicini nella lontananza e nel fare il possibile affinchè il sentimento di vicinanza possa prevalere sul secondo. 
Non solo… da studente di terza superiore trovo che questa momentanea chiusura delle scuole possa servire per migliorare le modalità d’ insegnamento online e-learning ed essere un più che fedele test avente come obiettivo ultimo quello dell’ autoresponsabilizzazione. Solo ora mi accorgo infatti di quanto sia difficile studiare, anche solo per qualche giorno, da “autodidatti” senza aver ricevuto prima un’infarinatura generale a lezione in classe, quale la semplice azione del sottolineare e del riconoscere le informazioni fondamentali da quelle invece superflue. Dall’altra mi fermo ancora un’ ennesima volta a riflettere sulla tecnologia: con potenzialità distruttiva da una parte, ma imprescindibile dall’altra. Mattia Simonazzi 3B
Svegliarsi con calma…
Stamattina non mi sono alzata troppo presto, non mi son vestita in fretta, non sono corsa alla fermata dell’autobus, non sono stata in ansia per arrivare in orario a scuola perché oggi a scuola non ci sono andata, o meglio non ci sono andata fisicamente.Mi sono alzata più tardi, ho fatto colazione e sono andata alla scrivania in camera mia dove mi attendeva il lavoro già organizzato dalle professoresse. Pensavo che questi giorni sarebbero stati come di vacanza, invece ho capito che è esattamente come essere a scuola se non addirittura più stressante poiché si avverte maggiormente il peso del lavoro individuale.I lavori da svolgere ci sono stati assegnati una settimana per l’altra, ciò implica di sapersi gestire bene i tempi ma al tempo stesso organizzarsi come risulta più comodo.Le tecnologie mi stanno aiutando molto a mantenere i contatti sia con i compagni di classe sia con le prof, sempre disponibili a fornire un sostegno a livello didattico. Un vantaggio dello studiare da casa è di poter lavorare comodamente sul divano, sul tappeto, alla scrivania, in cucina…nel luogo più pratico per ognuno, senza essere costretto al solito banco di scuola; inoltre si possono fare pause quando si desidera e anche studiare con i propri animali.Uno svantaggio dello studio da casa è che nessuno è lì per ricordarti di lavorare, di stare attento e non distrarti, quindi  bisogna sviluppar un forte senso di responsabilità. Sinceramente spero di poter tornare a scuola il prima possibile in quanto il metodo di insegnamento che preferisco è quello frontale, tuttavia data la situazione ammetto che anche la soluzione dello studio da casa è efficace.    Sabrina Casarola 3B
Una possibilità per crescere
Scuole chiuse per una settimana. La prima cosa che viene da pensare è “finalmente” ma, dopo un respiro di sollievo per aver saltato la temuta verifica di fisica, ti accorgi di quanto sia surreale pensare alla chiusura delle scuole per qualcosa che ci sembrava talmente lontano. Ora ci troviamo qui a fare i conti con la nostra responsabilità e la nostra organizzazione. Da soli dobbiamo imparare a gestire questa condizione e senz’altro non sarà che una possibilità per crescere. Ora ci troviamo davanti a delle consegne e a delle scadenze senza essere controllati da nessuno; sta a noi decidere come comportarci. In mezzo a tutto il panico che si è creato, questa esperienza ci insegnerà il valore della consapevolezza di ciò che siamo capaci di fare anche senza essere controllati cinque ore al giorno e dimostrerà come lasciare più libertà e autogestione ai ragazzi, possa, a volte, portare più soddisfazione.   Reverberi Marianna, 3B
Non è poi così impossibile
Ho scelto di scrivere questo titolo in grassetto che riassuma com’è studiare a casa, un po’ come si fa per le recensioni dei prodotti, perché le decisioni prese dalla nostra scuola hanno dell’innovativo e delle complicazioni allo stesso tempo. Studiare da casa, lo dico per chi non fosse più nell’ambito, implica non aver un insegnante a cui chiedere ogni cosa come si fa in aula alzando la mano, implica non potersi aiutare tra compagni di banco, implica gli immancabili problemini tecnici e anche l’eventuale poca chiarezza delle consegne o delle risposte, ma è sicuramente un’opportunità per noi studenti. In realtà i problemi principali di questo metodo sono tranquillamente aggirabili, se non risolvibili: ad esempio la mancanza dell’insegnante non è totale, infatti tutti, nelle loro possibilità, si sono resi disponibili a rispondere alle nostre domande e chiarire i quesiti. Bisogna dire che anche per loro è una cosa nuova, mai sperimentata, che sono riusciti a far funzionare piuttosto bene, cercando di non farci perdere le lezioni e semplificarci il rientro. Onestamente a nessuno spiace un po’ di tempo a casa e il rischio più grande era proprio finire per considerare questi giorni vacanza, mentre invece mi sono trovata a vederli come giorni in cui imparare a gestire una mole di lavoro non indifferente in autonomia (cosa che non tutti possono sperimentare). Insomma, questa settimana si sta rivelando una vera sfida, come lo sono tutte le cose nuove, con i suoi vantaggi e svantaggi, però, per ora, mi sento di dire che non poteva essere gestita meglio. Cleo Cantù 2F
IL BERTOLUCCI AL TEMPO DEL CORONAVIRUS
E poi a volte la vita non segue la normalità delle cose, che spesso restano ordinarie e prevedibili … E così , in questi giorni, ci ritroviamo a dover fronteggiare un ostacolo posto sul binario della nostra vita : un ostacolo chiamato “ Coronavirus”.
Paure, incertezze, domande, affollano la nostra mente e si cercano soluzioni per attutire i danni di un confinamento impostoci su più fronti . Una di queste limitazioni è la chiusura materiale delle scuole che, come osserva il dirigente scolastico del nostro Istituto Aluisi Tosolini, non deve essere occasione per una vacanza ma opportunità per mettere alla prova “ Il senso concreto del dirci una comunità di apprendimento sperimentando nuove metodologieinnovative all’insegna della creatività”.
Come studenti e studentesse, pertanto, sollecitati e supportati dai nostri professori e dalle nostre professoresse, abbiamo sentito più che mai emergere in noi il senso di responsabilità, di rispetto e di comunità che , comunque, ci appartengono.
In questa prima fase di studio a distanza , non ci siamo sentiti isolati e “abbandonati “ neanche per un momento poiché su diversi fronti e in diverse modalità comunicative, attraverso Classroom , Hangouts,posta elettronica, videolezioni, professoresse e professori hanno fatto rete intorno a noi studenti dando prontamente indicazioni e materiali per la gestione delle lezioni online. Ciò ci ha dato così la possibilità di sperimentare percorsi di apprendimento in modalità e-learning rendendoci così protagonisti attivi del nostro percorso di apprendimento, mantenendo sempre aperta la relazione educativa che credo sia alla base di qualsiasi sistema educante . Questo ci ha fatto sentire “curati” e forse anche un po’ “coccolati “ , perché ci ha uniti ancora di più , facendo emergere un senso di appartenenza, di innovazione e di adeguatezza metodologica che ora, più che mai , sono certa contraddistinguano nettamente il nostro Istituto.   Ludovica Pancaro 3B

Isolati ma non confinati
Domenica 23 febbraio verso le 17:00 del pomeriggio è stata emanata una circolare che prevedeva la chiusura delle scuole fino all’1 Marzo. La prima reazione è stata molto impulsiva infatti eravamo tutti contenti di stare a casa ma poi abbiamo pensato che per tenere le scuole chiuse c’era un grave motivo: il coronavirus. Ora siamo isolati ma la scuola non ci ha lasciato soli. In poco tempo hanno pensato subito a come fare per tenerci in “riga” condividendoci i programmi di studio tramite piattaforme online come classroom o google drive e ciò è stato possibile anche grazie alla collaborazione docente – studente. Abbiamo un programma di studio che ci darà la possibilità di rimanere al passo e che ci farà rientrare a scuola preparati per finire l’anno senza problemi. In questo caso l’organizzazione della scuola è stata impeccabile.  Gabriele Capuano 3B

Speriamo si torni presto in classe
Il virus Covid-19, conosciuto come Coronavirus, ha stravolto la nostra quotidianità. Per salvaguardare il nostro paese da un possibile contagio lo stato ci ha ordinato di passare la settimana a casa da scuola. Molti miei coetanei vedono questa settimana come una vacanza dove poter riposare e uscire con gli amici, io personalmente non la considero tale. Negli ultimi anni la tecnologia ha fatto grandi passi e sicuramente durante questo periodo di “quarantena” riuscirà a tenerci in contatto anche quando saremo isolati dagli altri. Inoltre grazie a quest’ultima, le lezioni si svolgeranno online, riuscendo a mettere in contatto i professori con gli alunni. Ovviamente queste lezioni sono molto differenti rispetto alle classiche lezioni in aula. La più grande differenza è il rapporto umano, infatti nel lavorare in casa si perde il dialogo e il confronto con altre persone che si trovano all’interno della propria aula. I fattori positivi sono: decidere il tempo da dedicare per ogni compiti, essere più concentrati, stare più vicino alla propria famiglia. Se devo decidere tra fare lezione a scuola oppure lezione a casa preferisco di gran lunga stare in aula con i miei compagni perchè riescono ad aiutarmi e a rendere interessante qualsiasi lezione.  Filippo Pedroni 3 B



miércoles, 8 de abril de 2020

APPLICAZIONI EVOLUTE DI PROGRAMMAZIONE NEURO LINGÜÍSTICA PER LA FORMAZIONE E L’APPRENDIMENTO

Applicazioni Evolute di Programmazione Neuro Linguistica

per la formazione e l’apprendimento

 

Metodo per il Training Linguistico e l’Hypnoapprendimento delle lingue straniere


Imparare significa scoprire quello che già sai.
Fare significa dimostrare che lo sai.
Insegnare è ricordare agli altri che sanno bene quanto te.
Siate tutti allievi, praticanti, maestri.
(Illusioni, Richard Bach)
Il metodo di Hypnoapprendimento delle lingue straniere combina le esperienze e le competenze di Interprete, di Coach e di Master Trainer di Programmazione Neuro Linguistica.
L’obiettivo primario del training linguistico è supportare l'allievo mentre impara ad imparare.
La didattica tradizionale, opportunamente strutturata e presentata in forma intensiva, viene favorita ed integrata con:
- tecniche di PNL per migliorare l'apprendimento e l'assimilazione concettuale, per approfondire e rendere più efficaci gli stati di concentrazione e memorizzazione;
- tecniche di autoipnosi per consolidare e potenziare l'apprendimento e, insieme al coaching linguistico, promuovono lo sblocco delle normali abilità logico-analitiche per integrarle con le innate capacità creative, la spinta motivazionale e il superamento di convinzioni limitanti.
Il Metodo consiste in moduli di incontri intensivi in full-immersion (insegnamento frontale integrato con coaching linguistico calibrato dal trainer linguista) da consolidare in autonomia dall’allievo quotidianamente con l’ascolto di tracce audio (audio-grammatica, audio-glossari) in rilassamento guidato ed eventualmente anche con esercizi, letture e ripassi secondo il tradizionale metodo analitico su dispense. Il lavoro viene verificato con un progress-check a distanza dopo alcune settimane dal seminario per rinnovare la relazione docente-allievo, valutare il livello di assimilazione, risolvere e superare eventuali blocchi, suggerire approfondimenti prima di procedere alla fase successiva di apprendimento.
Presupposti del metodo:

   Lo scopo è insegnare ad apprendere, stimolando in ogni singolo studente le proprie personali e uniche risorse di apprendimento ed elaborazione. La convinzione di base è che esistano potenzialità di apprendimento uniche in ogni individuo. Scopo del formatore-coach è farle emergere e portarle alla consapevolezza dello studente, che sarà l’attore protagonista del processo. In questa didattica integrata il docente non è tanto colui che eroga un proprio sapere, ma invece colui che sa comunicare e trasmettere conoscenze e saperi universali, ricevendone dall’allievo un feed-back dalla cui analisi deriva il successivo livello di formazione.

   L’apprendimento delle lingue (come di qualunque disciplina) è una capacità innata di ogni persona, direzionata dal naturale istinto di sopravvivenza nel caso della lingua e comunque alimentata dall’interesse e dalla curiosità. Come apprendono i bambini? Si divertono, sono curiosi, entusiasti, energici, amano il movimento e, nel caso delle abilità linguistiche, apprendono per “assorbimento”, perché frequentano la lingua. Se non esistono ostacoli oggettivi all’apprendimento, l’unico limite è rappresentato dalle credenze e convinzioni negative.

   Il livello e la qualità dell’apprendimento dipendono dallo stato psico-fisico: fisiologicamente un atteggiamento posturale rigido implica un’impostazione logico-analitica, ma rischia di bloccare le potenzialità creative e associative. Il ruolo del formatore è attivare entrambe le facoltà per permettere un apprendimento completo (lineare e creativo contemporaneamente). Le tecniche di respirazione, di rilassamento e l’autoipnosi accelerano, perché integrano, le normali facoltà di apprendimento.

   Il corpo comunica “globalmente”, quindi “olisticamente”: per questo grande importanza viene data agli stati di eccellenza personali durante l’apprendimento, fatti sì di abilità cognitive, ma anche, e prima, di stati fisiologici e ambientali ottimali: corpo e mente, anzi menti (l’emisfero destro e sinistro insieme) alleate. Proprio come la comunicazione, anche l’apprendimento è un’esperienza globale dell’individuo, che coinvolge sia le sue abilità razionali, sia il suo universo creativo e intuitivo.

   La valenza della comunicazione “globale”: un processo comunicativo è composto da una parte verbale, ossia logica (i concetti, le parole, che rappresentano il 7% della quota totale di comunicazione) e da una parte non verbale, ossia inconsapevole, rappresentata dalla comunicazione globale del corpo (linguaggio non verbale e  paraverbale, vale a dire in che modo “inconsciamente” comunichiamo con il corpo e con la voce). Questa parte rappresenta il 93% della comunicazione totale…per assurdo, per parlare una lingua straniera un ottimo punto di partenza sarebbe….non parlare! E lasciare che sia il corpo a parlare… Ne potrebbe quindi risultare che imparare una lingua straniera è molto meno impegnativo del previsto, circa il 93% in meno!
  
   La noia è nemica dell’apprendimento: la nostra mente si diverte ad imparare; lasciamola divertire e imparerà molto di più e molto più velocemente. Per questo motivo il formatore dirige l’attenzione e mantiene il focus dei propri allievi, stimolando continuamente il loro interesse e la loro curiosità. Il formatore è presente nel mantenere un ritmo dinamico nelle sessioni: attesa, sopresa, novità, emozione stimolano l’attenzione e focalizzano l’allievo. L’alternanza di attività di insegnamento / sperimentazione / dibattito / domande e risposte contribuiscono ad aumentare ulteriormente l’interesse e la partecipazione. Un’atomosfera di positiva distorsione temporale generata da un naturale stato di divertimento permette agli allievi di frequentare seminari di lunga durata avendo una percezione abbreviata del tempo. Le sessioni di rilassamento allentano lo stato di attenzione cosciente e agevolano il recupero di preziose energie “work-in-progress”.

  L’apprendimento “dinamico” implica la sperimentazione della conoscenza (creazione accelerata di connessioni sinaptiche). Integrando la didattica tradizionale con applicazioni di PNL (visualizzazioni e Time Line per esempio) si permette allo studente di sperimentare mentalmente la conoscenza, facilitando in questo modo il suo accesso nell’ambito della competenza inconscia.

  L’apprendimento eccellente è compreso all’interno di un paradigma di successo: con l’ausilio del formatore-coach l’allievo stabilisce un suo obiettivo” di apprendimento (nella sua accezione piennellistica), compreso in una strategia di eccellenza, lavorando sulla propria evoluzione personale, sull’espressione delle proprie risorse e potenzialità.

 In ultima analisi, il ruolo del formatore è accendere la passione all’apprendimento,
della disciplina di insegnamento nel breve termine e come stile di vita a lungo termine.
La mente non è un vaso da riempire,  ma un legno da far ardere,
perché s'infuochi il gusto della ricerca e l'amore della verità. (Plutarco)
  
Nella formazione integrata il ruolo del docente diventa al tempo stesso quello di attore e di regista. Il formatore è attore di se stesso, ha una caratterizzazione e un copione: quello di essere un eccellente comunicatore oltre ad essere un esperto della sua disciplina. Il formatore è regista perché, mentre svolge il suo ruolo, sa anche giostrare i suoi attori-studenti sul suo stesso palcoscenico. Il formatore sa entrare in sintonia con ogni allievo, sa stabilire rapport naturalmente, sa comunicare all’emisfero sinistro veicolando con maestrìa e fluidità la comunicazione verbale e all’emisfero destro utilizzando ogni strumento di comunicazione non verbale; sa gestire ogni singolo feed-back e ricalibrare il livello comunicativo, pur rimanendo presente e consapevole di se stesso. L’opera è il miracolo dell’apprendimento!

Per questa ragione, alla preparazione professionale del docente si accompagna una attenta centratura personale. Prima delle sessioni la focalizzazione si concentra sul punto di equilibrio e sullo  stato di presenza ottimale; energeticamente si attiva ai massimi livelli. Sa applicare un protocollo di autocoaching per alimentare motivazione e convinzione del risultato della sessione (gli allievi apprendono!). Durante la sessione di insegnamento sa essere rilassato e sereno, ma al tempo stesso deciso e dinamico, spontaneo, incoraggiante, divertente, attento a ogni partecipante e pronto a celebrarne ogni piccolo successo.


Dai fondamenti teorici della Programmazione Neuro Linguistica
all’applicazione del Metodo del Training Linguistico e dell’Hypnoapprendimento delle lingue straniere

Ispirandosi ai lavori del linguista Noam Chomsky e alla sua teoria del linguaggio, i teorici della Programmazione Neuro Linguistica, John Grinder e Richard Bandler, applicano i principi della Struttura Profonda e della Struttura Superficiale del linguaggio per enunciare il principio della PNL “La mappa non è il territorio”.

Esistono una realtà oggettiva (il “territorio”, che è il mondo che sperimentiamo) e una realtà soggettiva (la “mappa”, che è l’immagine mentale che si crea nella mente a proposito della sperimentazione del mondo). Le due cose raramente coincidono… Esiste poi una differenza tra il nucleo di pensiero (la “struttura profonda” del linguaggio) e la parola che lo esprime (la “struttura superficiale” del linguaggio) Anche in questo caso le due cose raramente coincidono... Quasi come osservare un iceberg…la parte emersa e visibile (la parola) non rappresenta tutto l’iceberg (il pensiero)… Nella struttura profonda del linguaggio è presente il nucleo linguistico completo dell’esperienza (il territorio), che è molto diversa dal linguaggio utilizzato per comunicarla (la mappa), cioè la struttura superficiale. Questa rappresenta soltanto simbolicamente la struttura profonda del linguaggio, in quanto è il risultato di un complicato processo di filtraggio (i metamodelli elaborati dalla PNL, cioè i nostri processi interni di modellamento) e di scorciatoie attivate dalla mente per la sua naturale incapacità di elaborare tutti gli input; per questo la struttura superficiale è necessariamente incompleta e deformante, anche se può essere volontariamente arricchita con l’uso cosciente del linguaggio, cioè l’approccio analitico della PNL e dei suoi modelli di applicazione.

Secondo il linguista Chomsky nella struttura profonda del linguaggio esistono “strutture universali” (forse qualcosa di assimilabile agli archetipi di Jung?) che appartengono ai nuclei essenziali di qualunque lingua, le quali permettono all’individuo di organizzare i pensieri ed esprimerli. E’ una “Grammatica Universale”, una facoltà propria dell’uomo di elaborare i pensieri ed esprimersi con un linguaggio (struttura superficiale), che deriva dalla sua esperienza diretta di quell’ambiente, cioè di quello spazio e di quel tempo. Basandosi quindi sulla teoria dell’ “innatismo” si può affermare che ogni individuo possieda le normali potenzialità innate di imparare una lingua, e, aggiunge la PNL, se si può imparare una lingua, allora si possono imparare anche altre lingue…è sufficiente costruire sulla struttura profonda (innata, comune a tutti gli esseri umani) una struttura superficiale composta da suoni diversi, architetture di pensiero modificate, ingegnerie semantiche differenziate.


HYPNOAPPRENDIMENTO DELLE LINGUE STRANIERE

 Questo metodo integrato, che coniuga tradizione ed innovazione, si articola su tre livelli interdipendenti e interattivi:
                                1) COACHING LINGUISTICO
                                2) STRUMENTI DI LAVORO
                                3) PROGRAMMA DIDATTICO AD HOC

A) PRIMO LIVELLO – COACHING LINGUISTICO

Una fase di coaching precede l’esordio del training linguistico vero e proprio:

PRIMO PASSO: FISSARSI UN OBIETTIVO
L’ OBIETTIVO di lavoro di questo programma è IMPARARE AD IMPARARE UNA LINGUA.

La nostra mente ha bisogno di un obiettivo per attivarsi. Diamole una direzione! L’obiettivo di lavoro  permette di focalizzare l’attenzione, di concentrarsi nel processo di apprendimento, di dirigere l’interesse e di stimolare la curiosità, di amplificare l’energia mentale, affinché l’apprendimento diventi sempre più fluido ed efficace e possa essere motivo di scoperta e divertimento. Il divertimento potenzia l’apprendimento e facilita le associazioni mentali che rendono la memorizzazione più efficace, anche a lungo termine.

PASSO SUCCESSIVO: LA FORZA DELLA MOTIVAZIONE

Devo imparare la lingua o VOGLIO imparare la lingua?

Per quale ragione imparo la lingua?

Quanto mi motiva?

La motivazione rappresenta il carburante a disposizione nel serbatoio per il viaggio: una motivazione attivante permette di partire per un viaggio lungo, piacevole e proficuo.

 

ULTERIORE PASSO: LA CALAMITA DELLE CONVINZIONI LIMITANTI

Robert Dilts ci ricorda che: “Le nostre convinzioni sono una forza potentissima che agisce sul nostro comportamento. E’ saggezza comunemente condivisa che se qualcuno crede veramente di essere in grado di fare qualcosa, certamente la realizzerà, mentre se crede che una cosa sia impossibile, nessuno sforzo potrà convincerlo che tale cosa possa essere realizzata” (R. Dilts, I Livelli di Pensiero)

A volte, alcune convinzioni negative possono impedirci di raggiungere i nostri obiettivi:

-       “Non ho predisposizione ad imparare le lingue.. Sono sempre stato rimandato.”
-       ” Mah, proviamo... ho già fatto tanti corsi...”
-       “….ormai alla mia età non si impara più…”

e ancora tante altre… tutti pregiudizi che rallentano e allontanano il raggiungimento del nostro obiettivo.


La Programmazione Neuro Linguistica offre tecniche efficaci per superare gli stati limitanti e trasformare gli ostacoli in opportunità.

D’altra parte, le convinzioni potenzianti opportunamente dirette e messe a frutto alimentano la  motivazione in un circolo virtuoso accelerando il percorso verso l’obiettivo.

B) SECONDO LIVELLO

ESPLORAZIONE DEGLI STRUMENTI DI LAVORO NELLA FORMAZIONE INTEGRATA


LUCE

 Grazie alle tecniche di Lux Mind® (copyright ISI-CNV) basate sugli studi del Dott. Lefebure e integrate con tecniche di PNL, i docenti dell’ISI-CNV stimolano gli allievi ad attivare ed accedere ad ulteriori energie mentali. Vengono applicate tecniche integrate, in cui il fotoeco (fosfenini per la memoria visiva) si associa a stimoli uditivi (alternofonia per la memoria uditiva) e cenestesici (movimenti ritmici per la memoria muscolare) per ottimizzare e accelerare l’apprendimento.

“ In effetti la luce è un’energia. Colpendo l’occhio, provoca delle reazioni chimiche ed elettriche nel cervello, le quali producono delle sincronizzazione tra le cellule cerebrali, accelerando ed amplificando i processi fisiologici. La breve fissazione di una sorgente luminosa provoca l’apporto di una energia supplementare nell’insieme della massa cerebrale, il che migliora le capacità mentali (memoria, ideazione, creatività, iniziativa etc.), quindi l’intelligenza nel suo insieme” (Dr. F. Lefebure, Gli effetti del mixaggio fosfenico in pedagogia, Ed. Phosphénisme)

 

RESPIRAZIONE

Le tecniche di respirazione ritmica, oltre ad offrire un immediato riequilibrio delle nostre potenzialità, permettono di incrementare l’apporto di ossigeno all’interno del nostro corpo e di ottimizzarne l’utilizzo. Ricordiamo che l’ossigeno è energia!

 

RILASSAMENTO

Le tensioni muscolari disperdono energia: è come viaggiare con un buco nel serbatoio.... Grazie a tecniche di rilassamento e di autoipnosi impariamo a riconoscere e lasciare andare le tensioni e a predisporci adeguatamente allo stato di apprendimento. In stato di rilassamento il nostro emisfero creativo è altamente ricettivo e veloce ad offrirci associazioni ed intuizioni.

 

TECNICHE DI APPRENDIMENTO, CONCENTRAZIONE E MEMORIZZAZIONE

 Le tecniche sperimentate in aula permettono di accedere a stati di alto apprendimento e concentrazione. Il materiale audio fornito insieme alle dispense agevola e consolida la memorizzazione e l’assimilazione degli argomenti. Per la massima efficacia del programma occorre attenersi alle istruzioni del docente.

Le esercitazioni in aula preparano il lavoro individuale di interiorizzazione delle strutture grammaticali e sintattiche, come pure di assimilazione del vocabolario: per acquisire naturalmente un vocabolo sfruttiamo tutte le nostre risorse, lavorando sui diversi canali percettivi in sinestesia (VAK, cioè visivo, uditivo, cenestesico), sperimentando quel vocabolo mentalmente, lasciandoci guidare dalla nostra parte creativa nella costruzione di una immagine mentale che ci appartenga, che sia il più possibile reale, divertente ed anche un po’ assurda, dandole vita e movimento, completandola con suoni, articolazione vocale, sensazioni ed emozioni e qualunque altro elemento affiori spontaneamente alla nostra mente. In questo processo creativo le facoltà mentali sono particolarmente attive e ci aiutano a creare spontaneamente delle associazioni, collegando in un flash vocabolo italiano ed inglese, lavorando sulle assonanze dei due vocaboli.

Partiamo dal vocabolo italiano e costruiamo una nostra immagine mentale: questo processo è immediato se il vocabolo si riferisce a qualcosa di concreto (ad esempio una biro), diverso se il termine è astratto (la felicità), ma la nostra mente è altrettanto immediata nel lasciare affiorare spontaneamente la nostra esperienza di quel vocabolo.

Prendiamo ora il vocabolo inglese (pen), guardiamolo (V) e pronunciamolo (A), poi sperimentiamolo (K) e costruiamo un’immagine mentale lasciandoci guidare dal suono: una “pen” (=biro) diventa facilmente una “penna”.

Ora diamo vita, movimento, emozione e divertimento a quell’immagine mentale che è nata, lasciamo libera la nostra parte creativa senza limiti razionali, l’ironia e l’assurdita, “per assurdo” facilitano la memorizzazione.

Sperimentiamo un istante l’immagine/vocabolo. La penna potrebbe per esempio cominciare a svolazzare (ascoltiamo il rumore della vibrazione della penna nell’aria - A -) e disegnare,  con tanti colori colori ( V )  una persona che ci è particolarmente cara (sperimentiamo l’emozione – K -), mentre scrive con una biro .

Prendiamo il vocabolo astratto (felicità=happiness): guardiamo, pronunciamo, ascoltiamo, magari riscriviamo anche la parola “happiness”, poi sperimentiamo un momento felice (K), visualizziamoci (V) mentre, a bocca aperta parliamo felicemente (A) emettendo (l’h inglese deve essere pronunciata, emettendo aria dalla bocca) tante piccole api felici e sorridenti che svolazzano cantando “Felicità” di Albano e Romina mentre disegnano con il miele due “s” sopra una torta di compleanno (happiness si pronuncia “hapines”= h + apine +ss ).

L’istinto guida ognuno di noi in questo processo unico; più siamo rilassati (stato fisiologico potenziante), incuriositi (motivazione) e focalizzati nel processo di memorizzazione (l’obiettivo di lavoro), più facilmente lasciamo libere nostre potenzialità creative di esprimersi, divertendoci, emozionandoci, creando momenti di apprendimento totale. Buon divertimento!

C) TERZO LIVELLO
IL PROGRAMMA DIDATTICO

I contenuti e le abilità previste dal programma didattico si basano sui punti chiave del training linguistico:


1) PENSARE IN LINGUA, cioè imparare ad articolare istintivamente il pensiero e le parole  direttamente nella lingua strainiera, senza tradurre dall’Italiano. Arrivare alla “struttura profonda” del linguaggio facilita l’espressione della sua “struttura superficiale”. Per stimolare il processo di “pensare in lingua” servono:


2)   I SUONI DELLA LINGUA: esplorazione della fonetica come studio dei suoni propri di ogni linguaggio umano in termini di suoni specifici e di fisiologia del suono (come si articolano i suoni, consapevolezza del proprio apparato fonatorio). Assorbimento della musicalità e del ritmo della lingua straniera alla quale ci si accosta.


3)   LE PAROLE DELLA LINGUA (i mattoni della lingua): per parlare fluidamente una lingua è indispensabile conoscere “naturalmente” un vocabolario base. Questo significa che si associa istintivamamente ad un’immagine mentale un suono specifico in lingua straniera (la parola), senza tradurla dalla propria lingua madre. Senza i mattoni non si costruiscono le case... Questo meccanismo ci appartiene, è così che abbiamo imparato a parlare la nostra lingua madre. L’integrazione con tecniche di PNL e di memorizzazione avanzata facilita e potenzia questo processo.


4)   LA STRUTTURA DELLA LINGUA: ogni lingua possiede un’architettura di pensiero specifica, sulla base della quale un madrelingua inconsciamente si esprime e capisce l’interlocutore. E’ soltanto imparando a sbloccare la propria impostazione di pensiero (fissa) derivante dai processi di pensiero della propria lingua madre che si può accedere ad un potenziale di elasticità e fluidità di apprendimento ed espressione della lingua straniera. Questa parte di programma sviluppa la didattica tradizionale (grammatica, lessico, sintassi) a seconda dei livello di competenza verificato con un test di accesso.


La didattica è supportata da slides e strumenti multimediali (audio e video), questo in accordo con i presupposti della PNL, affinché l’apprendimento diventi un’esperienza (cenestesica) da vedere (visica) e ascoltare (uditiva) contemporaneamente. Nella preparazione delle slides il docente è attento a rendere fruibili le informazioni in modo chiaro (percezione uditiva), con l’ausilio di immagini e colori (percezione visiva) e, quando possibile, in movimento ed evoluzione (per soddisfare la percezione cenestesica).
Inoltre, in accordo con gli studi di Losanov e Gateva e del loro metodo suggestopedico per l’insegnamento delle lingue straniere, la fase di assimilazione viene stimolata già in aula attraverso la ripetizione per sperimentazione (imparo vedendo-ascoltando-facendo), coinvolgendo sia la sfera logica (il verbale), sia la sfera creativa (il non verbale), cioè l’espressività del corpo e l’uso della voce. Durante le sessioni di rilassamento si fa uso di musica classica barocca (mirabile compresenza di armonia, purezza di suono, coerenza del tempo e del ritmo) che favorisce l’allentarsi delle tensioni e predispone all’apprendimento globale.