Quante volte abbiamo letto o sentito
ripetere frasi del tipo “i bambini possono imparare le lingue molto più
facilmente rispetto agli adulti”? Personalmente migliaia di
volte! Il problema è che in tantissimi casi questo luogo comune,
fondato o meno che sia, si trasforma in una patetica scusa per
rinunciare ad imparare una lingua.
Mi capita spesso d’incontrare qui in
Francia tante persone (più o meno giovani) di origine italiana che non parlano
una parola della lingua dei propri genitori. “Peccato non mi abbiano parlato in
italiano” ripetono tutti, alternando spesso commenti del tipo “ormai è
troppo tardi”, “sono troppo vecchio per imparare” o “è troppo difficile
alla mia età”. La mia reazione naturale è tentare di convincerli del fatto che
si sbagliano alla grande, perché si può imparare una lingua a qualsiasi
età e persino più facilmente di un bambino. La mia personale avventura con
le lingue straniere è iniziata dopo la soglia dei vent’anni e potrei citare
decine e decine di esempi di conoscenti che sono riusciti a
padroneggiare una lingua in poco tempo iniziandone lo studio a 30, 40 o persino
60 anni! Secondo me, chiunque rinunci a voler parlare una lingua straniera
solo perché esisterebbe un’età ottimale per l’apprendimento, si sta mascherando
dietro una scusa poco credibile.
Non sto assolutamente negando che i bambini
abbiano alcuni vantaggi rispetto agli adulti per imparare una
lingua, ma tengo a precisare che gli studicondotti nel campo non
sono arrivati ad evidenze empiriche di migliori performance del
cervello di un bambino rispetto a quello di un adulto. Anche “il mito
dei primi tre anni” (traducendo il titolo di un interessante saggio di John Brier e le ricerche
sul periodo critico dell’apprendimento (sino ai 12 anni) non
hanno trovato i vari studiosi concordi.
1) Motivazione
Uno dei vantaggi maggiori, ahimè troppo
spesso dimenticato: un
adulto sa esattamente perché vuole imparare una lingua straniera e saprà di
conseguenza come motivarsi. Per ottenere un lavoro migliore,
per cavarsela durante i viaggi, per mantenere il cervello allenato… sono tanti
i motivi che possono spingerci a voler imparare una lingua (in questo articolo ne indico 7). I
bambini non sono sensibili a questi argomenti razionali: i
metodi di insegnamento destinati a studenti molto giovani devono inventarsi
mille trucchi per catturare la loro attenzione, tentando faticosamente di
trasformare tutto in un gioco. D’altronde, chi di noi, durante l’infanzia, non
preferiva giocare piuttosto che andare a scuola e studiare? La motivazione è, a
mio parere uno dei fattori chiave dell’apprendimento di una lingua: noi adulti
siamo molto più capaci dei bambini di utilizzare questo carburante naturale per
ottenere grandi risultati.
2) Basi (parole comuni a più lingue)
A differenza di un
bambino, costretto a partire da zero (e nemmeno capace di parlare nel caso di un
neonato), gli
adulti possono sfruttare l’enorme mole di parole comuni a tante lingue per
comprendere e parlare un idioma. Pensate solo all’uso comune di francesismi
come charme, lingerie,
décolleté, foulard, toilette, gaffe (solo per citare qualche
esempio) o l’impiego di termini inglesi divenuti oramai universali come computer, mouse, week-end, show, best
seller, casual, mobbing (l’elenco potrebbe essere
interminabile). In pratica, un adulto non inizia mai da zero: ogni volta che cominciamo a studiare
una nuova lingua, ne conosciamo già tante parole senza
spesso rendercene conto. Un vantaggio enorme se ci pensate !
3) Fonetica
(suoni che già conosciamo)
Chi studia spagnolo imparerà da subito che la “v” in
Spagna si pronuncia come la “b” di bottone in italiano. Un inglese che voglia
parlare francese, capirà presto che la consonante ç è come la “s” nella parola
“sun” e persino quando s’impara ad esempio l’alfabeto hiragana in giapponese,
si potrà quasi sempre far riferimento ad una consonante che già sappiamo
pronunciare. Un
neonato è per circa due anni incapace di pronunciare suoni e di conseguenza
parole di senso compiuto (spesso solo i genitori riescono
a capirlo); anche in seguito alcuni suoni presenteranno grandi difficoltà: il
mio nipotino ha impiegato 3 anni e mezzo per imparare a pronunciare
correttamente il mio nome (ero Luha per lui malgrado non sia toscano ) e sono sicuro che anche chi legge avrà tanti
esempi da citare. In poche parole, il
nostro vantaggio rispetto ai bambini è saper già parlare, conoscere i tanti
suoni che sono uguali in molte lingue e poter fare collegamenti tra fonemi di
lingue diverse per capire come pronunciarli.
4) Comunicazione
non verbale
Quante volte siamo riusciti a cavarcela all’estero grazie
alla forza della comunicazione non verbale? Noi italiani siamo famosi per l’uso
dei gesti e
delle espressioni del
viso per accompagnare le parole. E quando il nostro inglese fa cilecca, ecco
che le nostre mani e visi iniziano a “parlare”. Tuttavia da piccolissimi questo linguaggio
universale è poco sviluppato se non del tutto inesistente
per i neonati… è chiaro quindi che vantaggio enorme abbiano gli adulti: non
importa se si voglia esprimerlo in spagnolo, cinese o turco, il nostro messaggio passerà molto più
facilmente quando accompagnato dalla comunicazione non verbale.
5) L’esperienza
(ricordi e riferimenti culturali)
Uno dei metodi più potenti per memorizzare un vocabolo è
associarlo ad un’immagine mentale, meglio se legata alla nostra esperienza. Ne abbiamo parlato in questo articolo, ma solo per fare un esempio se volessimo ricordare la
parola “cockroach” in inglese anziché collegarla alla traduzione italiana
“scarafaggio”, sarà meglio collegarla all’immagine che abbiamo di uno
scarafaggio. Personalmente ho associato il vocabolo ad un’esperienza: una sera
con degli amici abbiamo fatto sosta in una pensione a Potenza (eravamo diretti
nel Gargano). Stavo per coricarmi quando sul letto ho visto uno scarafaggio !
Nella mia memoria “cockroach” è quello scarafaggio che tanto mi aveva shockato
e che non potrei mai dimenticare. Quanto più grande è la nostra esperienza,
tanto più saremo capaci di associare le parole a ricordi e riferimenti legati
alla nostra cultura. I
bambini, avendo pochissima o nessuna esperienza, possono difficilmente
avvalersi di questo potentissimo metodo.
6) Libertà
e indipendenza (gestire tempo, attività, soldi…)
È una delle cose che più ci seccava da piccoli, ma sino
ad una certa età non si è liberi di andare in giro, di vedere la televisione
sino a tardi, di telefonare a chi si vuole… insomma un bambino deve fare i conti
con i limiti imposti dai propri genitori e la sua libertà
è inversamente proporzionale alla severità di quest’ultimi (più severità = meno
libertà). Solo molto tardi (diciamo a partire dei vent’anni) una persona
raggiunge gli agognati traguardi della libertà e indipendenza. Per imparare una
lingua è essenziale parlarla: un
adulto può uscire ed incontrare dei madrelingua, organizzare un viaggio,
telefonare su Skype ad uno sconosciuto contatto in
Argentina solo per parlare in spagnolo magari (l’avessi fatto da piccolo i miei
mi avrebbero sequestrato il computer per una settimana)! E poi ci sono i soldi: un adulto può
lavorare un anno, farsi un gruzzoletto e vivere per un anno nel paese in cui si
parla la lingua obiettivo. Un bambino potrà solo in casi rarissimi riuscirci e
sempre se i suoi sono d’accordo! Insomma
le infinite possibilità della vita sono quasi totalmente precluse al mondo
dell’infanzia e dell’adolescenza: il nostro vantaggio è davvero
enorme se ci pensate bene!
7) Capacità
d’analisi e concentrazione
Sebbene credo la grammatica vada studiata dopo essersi prima un po’ “bagnati” nella
lingua da apprendere, non sono
tra quelli che dicono che il suo studio sia inutile. Le regole grammaticali possono consolidarenotevolmente quello che abbiamo imparato: lo studio serio di una lingua, soprattutto se fatto nel
modo ed al momento giusto, paga sempre e tanto. Noi adulti siamo molto meglio
equipaggiati di un bambino per comprendere concetti difficili come
le regole grammaticali; inoltre, la
nostra capacità di concentrarsi è oggi di gran lunga superiore rispetto
agli anni dell’infanzia. Basta andare in una scuola elementare e tentare
d’insegnare un po’ di grammatica inglese agli alunni: dopo pochi istanti, sarà chiaro che
non riusciremo mai mantenere l’attenzione di un gruppo dei bambini parlando ad
esempio dell’uso del present perfect. Un
adulto è poi in grado di capire che una parola deve avere un determinato
significato sulla base di una radice o di un suffisso o meglio che può formare
una parola usando radici diverse per lo stesso suffisso; per
esempio, pensate a tutte le parole che si possono comporre usando il suffisso -zione
o -tion in inglese (globalizzazione, informazione, globalisation,
information…). In sostanza, in quanto a capacità di concentrarsi ed analizzare
i dati, non esistono paragoni
possibili tra bambini e adulti. https://www.mosalingua.com/it/imparare-una-lingua-ad-ogni-eta-7-vantaggi-che-gli-adulti-hanno-rispetto-ai-bambini/