lunes, 1 de junio de 2020

UNA POSSIBILITÀ PER CRESCERE. STUDIARE DA CASA AL TEMPO DEL COVID-19

SCUOLA  

Confinati sì, isolati assolutamente no
E’ un tassello inconciliabile con il Dna del Liceo Attilio Bertolucci quello di rimanere  isolati e chi, in qualità di studente, in questi giorni non è riuscito a constatarlo di persona? Un Dna innovativo e collaborativo è quello su cui fa leva la nostra scuola, il chiaro esempio di un giusto utilizzo della tecnologia non volta ad isolare (come ci accade spesso di vedere oggigiorno, in quella generazione definita “dei pollici”)  ma ad unire. L’esempio appena mostrato è quello di un istituto e di una comunità versatile, che da una situazione avversa cerca di trarre la giusta contromisura, non la più facile e scontata come potremmo essere indotti a pensare noi studenti. Essere scuola, essere comunità significa proprio questo: essere vicini nella lontananza e nel fare il possibile affinchè il sentimento di vicinanza possa prevalere sul secondo. 
Non solo… da studente di terza superiore trovo che questa momentanea chiusura delle scuole possa servire per migliorare le modalità d’ insegnamento online e-learning ed essere un più che fedele test avente come obiettivo ultimo quello dell’ autoresponsabilizzazione. Solo ora mi accorgo infatti di quanto sia difficile studiare, anche solo per qualche giorno, da “autodidatti” senza aver ricevuto prima un’infarinatura generale a lezione in classe, quale la semplice azione del sottolineare e del riconoscere le informazioni fondamentali da quelle invece superflue. Dall’altra mi fermo ancora un’ ennesima volta a riflettere sulla tecnologia: con potenzialità distruttiva da una parte, ma imprescindibile dall’altra. Mattia Simonazzi 3B
Svegliarsi con calma…
Stamattina non mi sono alzata troppo presto, non mi son vestita in fretta, non sono corsa alla fermata dell’autobus, non sono stata in ansia per arrivare in orario a scuola perché oggi a scuola non ci sono andata, o meglio non ci sono andata fisicamente.Mi sono alzata più tardi, ho fatto colazione e sono andata alla scrivania in camera mia dove mi attendeva il lavoro già organizzato dalle professoresse. Pensavo che questi giorni sarebbero stati come di vacanza, invece ho capito che è esattamente come essere a scuola se non addirittura più stressante poiché si avverte maggiormente il peso del lavoro individuale.I lavori da svolgere ci sono stati assegnati una settimana per l’altra, ciò implica di sapersi gestire bene i tempi ma al tempo stesso organizzarsi come risulta più comodo.Le tecnologie mi stanno aiutando molto a mantenere i contatti sia con i compagni di classe sia con le prof, sempre disponibili a fornire un sostegno a livello didattico. Un vantaggio dello studiare da casa è di poter lavorare comodamente sul divano, sul tappeto, alla scrivania, in cucina…nel luogo più pratico per ognuno, senza essere costretto al solito banco di scuola; inoltre si possono fare pause quando si desidera e anche studiare con i propri animali.Uno svantaggio dello studio da casa è che nessuno è lì per ricordarti di lavorare, di stare attento e non distrarti, quindi  bisogna sviluppar un forte senso di responsabilità. Sinceramente spero di poter tornare a scuola il prima possibile in quanto il metodo di insegnamento che preferisco è quello frontale, tuttavia data la situazione ammetto che anche la soluzione dello studio da casa è efficace.    Sabrina Casarola 3B
Una possibilità per crescere
Scuole chiuse per una settimana. La prima cosa che viene da pensare è “finalmente” ma, dopo un respiro di sollievo per aver saltato la temuta verifica di fisica, ti accorgi di quanto sia surreale pensare alla chiusura delle scuole per qualcosa che ci sembrava talmente lontano. Ora ci troviamo qui a fare i conti con la nostra responsabilità e la nostra organizzazione. Da soli dobbiamo imparare a gestire questa condizione e senz’altro non sarà che una possibilità per crescere. Ora ci troviamo davanti a delle consegne e a delle scadenze senza essere controllati da nessuno; sta a noi decidere come comportarci. In mezzo a tutto il panico che si è creato, questa esperienza ci insegnerà il valore della consapevolezza di ciò che siamo capaci di fare anche senza essere controllati cinque ore al giorno e dimostrerà come lasciare più libertà e autogestione ai ragazzi, possa, a volte, portare più soddisfazione.   Reverberi Marianna, 3B
Non è poi così impossibile
Ho scelto di scrivere questo titolo in grassetto che riassuma com’è studiare a casa, un po’ come si fa per le recensioni dei prodotti, perché le decisioni prese dalla nostra scuola hanno dell’innovativo e delle complicazioni allo stesso tempo. Studiare da casa, lo dico per chi non fosse più nell’ambito, implica non aver un insegnante a cui chiedere ogni cosa come si fa in aula alzando la mano, implica non potersi aiutare tra compagni di banco, implica gli immancabili problemini tecnici e anche l’eventuale poca chiarezza delle consegne o delle risposte, ma è sicuramente un’opportunità per noi studenti. In realtà i problemi principali di questo metodo sono tranquillamente aggirabili, se non risolvibili: ad esempio la mancanza dell’insegnante non è totale, infatti tutti, nelle loro possibilità, si sono resi disponibili a rispondere alle nostre domande e chiarire i quesiti. Bisogna dire che anche per loro è una cosa nuova, mai sperimentata, che sono riusciti a far funzionare piuttosto bene, cercando di non farci perdere le lezioni e semplificarci il rientro. Onestamente a nessuno spiace un po’ di tempo a casa e il rischio più grande era proprio finire per considerare questi giorni vacanza, mentre invece mi sono trovata a vederli come giorni in cui imparare a gestire una mole di lavoro non indifferente in autonomia (cosa che non tutti possono sperimentare). Insomma, questa settimana si sta rivelando una vera sfida, come lo sono tutte le cose nuove, con i suoi vantaggi e svantaggi, però, per ora, mi sento di dire che non poteva essere gestita meglio. Cleo Cantù 2F
IL BERTOLUCCI AL TEMPO DEL CORONAVIRUS
E poi a volte la vita non segue la normalità delle cose, che spesso restano ordinarie e prevedibili … E così , in questi giorni, ci ritroviamo a dover fronteggiare un ostacolo posto sul binario della nostra vita : un ostacolo chiamato “ Coronavirus”.
Paure, incertezze, domande, affollano la nostra mente e si cercano soluzioni per attutire i danni di un confinamento impostoci su più fronti . Una di queste limitazioni è la chiusura materiale delle scuole che, come osserva il dirigente scolastico del nostro Istituto Aluisi Tosolini, non deve essere occasione per una vacanza ma opportunità per mettere alla prova “ Il senso concreto del dirci una comunità di apprendimento sperimentando nuove metodologieinnovative all’insegna della creatività”.
Come studenti e studentesse, pertanto, sollecitati e supportati dai nostri professori e dalle nostre professoresse, abbiamo sentito più che mai emergere in noi il senso di responsabilità, di rispetto e di comunità che , comunque, ci appartengono.
In questa prima fase di studio a distanza , non ci siamo sentiti isolati e “abbandonati “ neanche per un momento poiché su diversi fronti e in diverse modalità comunicative, attraverso Classroom , Hangouts,posta elettronica, videolezioni, professoresse e professori hanno fatto rete intorno a noi studenti dando prontamente indicazioni e materiali per la gestione delle lezioni online. Ciò ci ha dato così la possibilità di sperimentare percorsi di apprendimento in modalità e-learning rendendoci così protagonisti attivi del nostro percorso di apprendimento, mantenendo sempre aperta la relazione educativa che credo sia alla base di qualsiasi sistema educante . Questo ci ha fatto sentire “curati” e forse anche un po’ “coccolati “ , perché ci ha uniti ancora di più , facendo emergere un senso di appartenenza, di innovazione e di adeguatezza metodologica che ora, più che mai , sono certa contraddistinguano nettamente il nostro Istituto.   Ludovica Pancaro 3B

Isolati ma non confinati
Domenica 23 febbraio verso le 17:00 del pomeriggio è stata emanata una circolare che prevedeva la chiusura delle scuole fino all’1 Marzo. La prima reazione è stata molto impulsiva infatti eravamo tutti contenti di stare a casa ma poi abbiamo pensato che per tenere le scuole chiuse c’era un grave motivo: il coronavirus. Ora siamo isolati ma la scuola non ci ha lasciato soli. In poco tempo hanno pensato subito a come fare per tenerci in “riga” condividendoci i programmi di studio tramite piattaforme online come classroom o google drive e ciò è stato possibile anche grazie alla collaborazione docente – studente. Abbiamo un programma di studio che ci darà la possibilità di rimanere al passo e che ci farà rientrare a scuola preparati per finire l’anno senza problemi. In questo caso l’organizzazione della scuola è stata impeccabile.  Gabriele Capuano 3B

Speriamo si torni presto in classe
Il virus Covid-19, conosciuto come Coronavirus, ha stravolto la nostra quotidianità. Per salvaguardare il nostro paese da un possibile contagio lo stato ci ha ordinato di passare la settimana a casa da scuola. Molti miei coetanei vedono questa settimana come una vacanza dove poter riposare e uscire con gli amici, io personalmente non la considero tale. Negli ultimi anni la tecnologia ha fatto grandi passi e sicuramente durante questo periodo di “quarantena” riuscirà a tenerci in contatto anche quando saremo isolati dagli altri. Inoltre grazie a quest’ultima, le lezioni si svolgeranno online, riuscendo a mettere in contatto i professori con gli alunni. Ovviamente queste lezioni sono molto differenti rispetto alle classiche lezioni in aula. La più grande differenza è il rapporto umano, infatti nel lavorare in casa si perde il dialogo e il confronto con altre persone che si trovano all’interno della propria aula. I fattori positivi sono: decidere il tempo da dedicare per ogni compiti, essere più concentrati, stare più vicino alla propria famiglia. Se devo decidere tra fare lezione a scuola oppure lezione a casa preferisco di gran lunga stare in aula con i miei compagni perchè riescono ad aiutarmi e a rendere interessante qualsiasi lezione.  Filippo Pedroni 3 B